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Venerdì, 22 Settembre 2023
Cronaca

Nuova protesta contro le aziende che monetizzano le mancate assunzione di disabili, sit-in alla Marcegaglia

L'attivista organizza un'altra manifestazione di protesta, questa volta davanti alla sede della Marcegaglia di Forlì, affiancato dall'avvocato forlivese Antonio Brogliato

L’attivista Marco Campanini disabile ex-candidato sindaco a Pieve di Cento nel 2014 e successivamente candidato consigliere in Regione Emilia Romagna nel 2020, volontario della International Human Right Commission, organizza un'altra manifestazione di protesta, questa volta davanti alla sede della Marcegaglia di Forlì, affiancato dall'avvocato forlivese Antonio Brogliato. Il sit-in si terrà venerdì 21 luglio dalle 10 alle 12.

Le sue proteste riguardano il diritto al lavoro delle persone con disabilità e vanno all'attacco delle aziende che in Emilia-Romagna derogano parzialmente ogni anno all’obbligo di assunzione delle persone con disabilità mediante un contributo che va a finanziare il fondo per l’inclusione lavorativa dei disabili. “Indubbiamente il fenomeno interessa le imprese con un maggior numero di dipendenti, le industrie che hanno grossi capitali”, spiega Campanini. Questo però comporterebbe una perdita immediata e definitiva di posti di lavoro, mentre i fondi, così raccolti, vengono impiegati in finanziamenti rivolti a favorire l’istruzione, le politiche attive di formazione-lavoro e per assicurare incentivi agli imprenditori più virtuosi che già praticano l’inclusione. 

Campanini aveva protestato prima davanti alla Ferrari, poi successivamente è stata la volta della Ferretti, sempre a Forlì, ora la Marcegaglia. Secondo Campanini il contributo esonerativo dovuto per il 2021 dalla Marcegaglia è pari a 243.220 euro per la sede di Ravenna e 123.0808 euro per la sede di Forlì, in totale sono 366.301. Il contributo avviene a fronte della mancata assunzione di 45 persone con disabilità. 

“Indubbiamente le responsabilità maggiori sono di natura politica. Da un lato è assolutamente necessario un superamento della legge sul collocamento mirato, con il meccanismo dell’esonero parziale e totale, che a mio modo di vedere non hanno più ragione d’esistere, in virtù anche delle possibilità offerte dallo smartworking, (cc.dd. lavoro agile). Dall’altro nonostante sussistano le condizioni non è un obbligo per le imprese quello di avvalersi del contributo esonerativo, ma solamente una facoltà alla quale possono ricorrere a propria discrezione. Di qui la decisione di manifestare inizialmente davanti alleaziende che pagano il contributo esonerativo più elevato”, conclude Campanini.

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