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Cronaca Dovadola

Nuova vita per la Rocca di Dovadola: richiesta a Renzi per il progetto "Sblocca Italia"

Il monumento è stato riconosciuto con decreto ministeriale del 1966 un bene da tutelare perché si tratta, come indicato nella motivazione, di "antica costruzione di notevolissimo valore storico"

L'Amministrazione comunale di Dovadola ha accolto con fiducia l'invito rivolto dal Presidente del Consiglio dei Ministri per segnalare casi di complessi edilizi particolarmente significativi per il territorio, il cui recupero potrebbe produrre, in breve tempo, effetti positivi sull'andamento occupazionale locale creando nuovi posti di lavoro. Insieme alla proposta di trovare una soluzione per la vergognosa situazione in cui la proprietà ha lasciato nel corso degli anni l'ex Casa del portuale, il Comune ha sottoposto al premier Renzi il problema del momentaneo fermo del cantiere per il restauro della Rocca, che costituisce un'importante testimonianza di architettura militare medievale, appartenuta ai Conti Guidi del ramo di Dovadola, una potente famiglia che dominò ampie zone della Romagna e della Toscana dal X agli inizi del XV secolo.

Il monumento è stato riconosciuto con decreto ministeriale del 1966 un bene da tutelare perché si tratta, come indicato nella motivazione, di "antica costruzione di notevolissimo valore storico". Non ha subito sostanziali trasformazioni nel corso dei secoli ed è citata dagli studiosi nelle maggiori opere specializzate come il prototipo delle fortificazioni feudali dell'Italia centrale. Il complesso, unico esempio di architettura Guidinga, ancora integro nelle sue geometrie essenziale si candida, una volta completato l'intervento di restauro, a diventare la sede di un centro studi e documentazione storico-culturale della Romagna-Toscana. Il Comune di Dovadola è proprietario della Rocca dal 1996 e da allora il suo recupero costituisce uno degli obiettivi più importanti per la riqualificazione di tutto il centro storico. Gli interventi iniziati nel 2003 si sono articolati in tre stralci funzionali, purtroppo da oltre un anno i lavori sono bloccati in attesa di nuovi finanziamenti. La prosecuzione del restauro può essere immediatamente ripresa perché sono già disponibili le autorizzazione previste e nel cantiere sono già presenti gru e ponteggi.

Nel mese di ottobre dello scorso anno il Comune di Dovadola ha aderito al "Piano programma 6000 Campanili", avviato dal precedente governo nell'ambito dei provvedimenti urgenti "per il rilancio dell'economia", che, purtroppo, allo stato dei fatti non ha generato ancora nessun risultato mentre ha destato perplessità e ricorsi il metodo ideato per presentare i progetti denominato "click day", "una grande e sonora stupidata-  sottolinea il sindaco Gabriele Zelli - perché non tiene  in nessun conto l'effettiva realizzazione dei lavori ma solo l'ordine di arrivo online delle richieste con tutti i Comuni d'Italia chiamati a farlo nello stesso momento, con vantaggio, fra l'altro, di quelle zone dove le linee internet sono più veloci. Nonostante questa trovata, non da amministratori della cosa pubblica ma da gestori di sale Bingo, il Comune di Dovadola è collocato nella graduatoria dei progetti presentati in buona posizione, ciò lascia sperare che ulteriori finanziamenti al programma "6000 Campanili" prospettati dal Ministro Lupi e il progetto "Sblocca Italia" del Presidente Renzi  possano interessare anche il quarto stralcio del progetto di restauro della Rocca di Dovadola".

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