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Cronaca

Debuttano tre nuovi primari. Per la Riabilitazione nuove sfide sui cronici e gli oncologici: "E riporteremo il reparto a Forlì"

L'Ausl Romagna ha definito tre nuovi primari della sanità pubblica forlivese. Se in tutto il territorio romagnolo dell'azienda sono stati finora circa 50 i direttori di struttura complessa già definiti

L'Ausl Romagna ha definito tre nuovi primari della sanità pubblica forlivese. Se in tutto il territorio romagnolo dell'azienda sono stati finora circa 50 i direttori di struttura complessa già definiti, 3 di questi vanno a copertura di posti non ancora assegnati nella sanità forlivese, coperti da interim durati anche per 9 anni, come nel caso della Medicina Riabilitativa, che vede la conferma della direttrice facente funzioni Renata Rossi. Diventano direttori di unità operativa anche Giovanna Rita Indorato, a capo della pediatria di comunità, del consultorio giovani e famigliare e Claudio Romboli, che diventa il massimo responsabile del servizio veterinario (sanità animale e igiene delle produzioni zootecniche) unificato di Forlì e Cesena.

Si tratta di tre nuovi primari in prima linea nella frontiera del rapporto tra ospedale e servizi diffusi sul territorio per la salute, la prevenzione e la presa in carico dei pazienti fuori dalle mura ospedaliere. “Un ospedale non è niente se non funziona ciò che avviene prima e dopo. Chiederò anche a questi tre nuovi primari di dare seguito all'integrazione coi servizi territoriali”, spiega il direttore generale dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori. E aggiunge: “Il ruolo dei primari non è comandare, ma dirigere. Il loro primo obiettivo non è la quadratura di un budget, ma organizzare un efficiente sistema di produzione delle cure e dei servizi”.

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Delle 65 posizioni apicali all'interno dell'Ausl Romagna non coperte in modo stabile all'inizio del mandato della nuova dirigenza generale, guidata da Tiziano Carradori, circa 50 sono state assegnate, eliminando così gli incarichi ad interim. “Abbiamo aumentato la nostra capacità di reclutamento e contiamo di arrivare ad una situazione fisiologica di copertura dei posti vacanti in estate”, aggiunge Mattia Altini, direttore sanitario dell'Ausl Romagna. A Forlì resta scoperto il primariato di Anatomia patologica, sulla quale, spiega Altini, è in corso una riorganizzazione aziendale.

Renata Rossi mantiene il suo incarico alla guida della Riabilitazione, un'attività fondamentale in una sanità che deve continuare a prendersi cura dei pazienti anche dopo che questi sono usciti dal ricovero o da un intervento chirurgico, specialmente in un quadro in cui un quarto della popolazione è sopra i 65 anni. I pazienti, infatti, per tornare alla piena salute dopo gli episodi acuti hanno necessità di ripristinare il sistema muscolo-scheletrico. “Un'attività che in certi casi inizia ora il giorno stesso dell'intervento, e a volte addirittura prima” spiega Rossi. La Riabilitazione di Forlì, che conta circa 80 unità di personale e 10 posti letto di degenza, “rappresenta una continuità con le cure per acuti, è integrata con tutti i reparti ospedalieri e  conosce bene le dinamiche dei servizi territoriali”, spiega il direttore dell'ospedale Paolo Masperi. La Medicina Riabilitativa è stata trasferita due anni fa a Forlimpopoli “una riorganizzazione dettata dalle esigenze per Covid, ma l'idea è di riportarla a Forlì il prima possibile”, aggiunge Masperi.  

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Rossi lavora all'Ausl Romagna da circa trent'anni e conosce i meccanismi complessi della sanità pubblica: “Abbiamo percorsi trasversali con tutti i reparti e tutte le chirurgie – spiega Rossi -, ci prendiamo carico della protesica, con la prescrizione degli ausili più adeguati al paziente, partiamo dai bambini fino all'età anziana; il paziente cronico lo seguiamo il più possibile nel suo luogo di vita, riducendo gli accessi ospedalieri”. Il nuovo primario individua come aree di miglioramento la riabilitazione dei pazienti oncologici e di quelli cronici”.

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