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Cronaca

Nuovi stimoli per i ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento

“Alternativamente” è un progetto educativo messo in campo dalla cooperativa sociale “L’Accoglienza” di Forlì, per dare una mano al numero in costante crescita di bambini e ragazzi che presentano DSA

E’ stato simpaticamente chiamato “Alternativamente” ed è un progetto educativo messo in campo dalla cooperativa sociale “L’Accoglienza” di Forlì, per dare una mano al numero in costante crescita di bambini e ragazzi che presentano DSA, ossia disturbi specifici dell’apprendimento, quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

“Il progetto – spiega Laura De Filippo della coop. L’Accoglienza – si prefigge innanzitutto di offrire un valido supporto al percorso scolastico, ma tende anche alla promozione dell’autonomia e dell’integrazione dei ragazzi con i coetanei. Per ognuno di loro viene elaborato un progetto psicoeducativo personalizzato, in sintonia con la famiglia, la scuola ed i servizi sociali. Il nostro intervento, curato da operatori specializzati, si svolge presso la sede di Villa Gesuita (viale dell’Appennino 377, Forlì) all’interno della nostra saletta informatica, dotata, fra l’altro di software specificatamente studiati per interventi educativi con ragazzi affetti da DSA”.

Gli interventi educativi sui ragazzi con DSA va a colmare una grave lacuna presente nel nostro sistema scolastico fino a qualche anno fa, quando gli alunni con problemi di questo tipo venivano bollati sostanzialmente come “somari” o svogliati nello studio: oggi finalmente si è compreso che servono semplicemente metodologie diverse perché acquisiscano competenze al pari dei loro coetanei: per i disgrafici, per esempio, l’utilizzo del computer nella scrittura è un supporto validissimo, mentre per i dislessici la realizzazione di “mappe” che isolano parole chiave abbinate ad immagini è un ottimo aiuto per comprendere concetti di qualunque tipo, difficilmente assimilabili da un testo scritto.

Il laboratorio, avviato lo scorso ottobre, vede impegnati, due pomeriggi alla settimana, 10 alunni di scuole elementare e media: il lavoro in piccoli gruppi (3/4 unità) permette di svolgere attività personalizzate, al fine di offrire la possibilità di conseguire obiettivi misurati secondo le difficoltà di ciascuno
“Questo metodo – conclude Laura - ci ha permesso di ottenere buoni risultati nel lavoro svolto in questi tre mesi e, cosa più importante, vedere molti bambini, prima sfiduciati, credere nuovamente nelle proprie potenzialità e dire con soddisfazione…’ce l’ho fatta’!”.

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