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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Meldola

Per l'Irst un nuovo strumento per le analisi del sangue: servirà per scegliere le migliori cure

Il Rotem è stato infatti acquisito grazie all’imprescindibile sostegno dell’Agenzia Moschini-Pierotti-Pratesi Assicurazioni di Forlì

Tanto piccolo quanto utile per la scelta delle migliori cure e delle ricerche nel campo dei tumori del sangue. I professionisti del Gruppo di patologia Oncoematologia dell’Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs e i biologi del Gruppo di Oncoematologia Preclinica del Laboratorio di Bioscienze, potranno utilizzare una sofisticata tecnologia – un tromboelastometro rotazionale (Rotem) – per analizzare alcune caratteristiche del sangue. In particolare, questo strumento sarà utile per un’analisi ancor più dettagliata dei campioni ematici, permettendo un’approfondita comprensione dei meccanismi coagulativi che portano a problemi cardiovascolari quali trombosi o emorragie e, conseguentemente, aiuterà i clinici nella scelta delle terapie e dei dosaggi più efficaci.

L’apparecchiatura del valore complessivo di 25mila euro è stata illustrata martedì alla presenza dei professionisti che la utilizzeranno, delle direzioni Irst, rappresentanti delle Istituzioni tra cui il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, il questore di Forlì, Loretta Bignardi, il sindaco di Meldola, Gianluca Zattini, il comandante del Gruppo Carabinieri Forestali Gianpiero Andreatta, il comandante della Guardia di Finanza di Forlì, Ugo Poggi e dei donatori. Il Rotem è stato infatti acquisito grazie all’imprescindibile sostegno dell’Agenzia Moschini-Pierotti-Pratesi Assicurazioni di Forlì. 

Che cos'è il Rotem

Il Rotem è un macchinario ad alto contenuto tecnologico che permette un’accurata valutazione della coagulazione del sangue, delle modalità con cui questa si innesca, della resistenza offerta dal cosiddetto “tappo emostatico” e dei meccanismi che successivamente portano alla sua dissoluzione. Informazioni che sfuggono alle metodiche diagnostiche in uso, soprattutto nelle patologie oncologiche rese ancor più complesse dall’elevata incidenza di problematiche cardiovascolari connesse quali le neoplasie mieloproliferative, ma fondamentali per scegliere i trattamenti più opportuni oltre che per lo studio delle stesse. 

Ai ringraziamenti del direttore generale, Giorgio Martelli, è seguito il saluto di Giueppe Pierotti, tra i titolari dell’Agenzia assicurativa Moschini-Pierotti-Pratesi, promotore della donazione: “Siamo davvero felici di essere qui e di poter contribuire all’acquisto di un macchinario così utile. Irst per noi rappresenta non solo una realtà dai contenuti validissimi, di riferimento in Italia, ma una struttura che vede impegnate persone, medici, che fanno del rapporto umano con il paziente un elemento fondamentale. Spero che quanto fatto da noi sia d’esempio per altre realtà economiche.”  

Il valore scientifico e clinico del Rotem è stato quindi spiegato da Alessandro Lucchesi, oncoematologo Irst e responsabile scientifico dei progetti di ricerca connessi alla trombolestometria rotazionale che saranno realizzati insieme alle biologhe Serena De Matteis e Martina Ghetti. La tromboelastometria rotazionale trova, in particolare, applicazione nello studio e nel trattamento delle neoplasie mieloproliferative croniche (MPNs), un gruppo di malattie del sangue causate da anomalie nelle cellule staminali che portano ad una crescita eccessiva delle cellule ematiche (globuli rossi, bianchi, piastrine). Tra gli aspetti più complessi da affrontare in tali neoplasie è l’alto rischio per i pazienti di incappare in trombosi ed emorragie.

La tromboelastometria rotativa si propone quale utile alleato in quanto in grado di valutare, già da un piccolo campione di sangue, i cambiamenti di alcune caratteristiche del sangue, su tutte la resistenza viscoelastica. Sinteticamente, al campione sanguigno del paziente è applicata una forza di rotazione costante e sono contemporaneamente analizzati il processo di coagulazione, la formazione e la propagazione del coagulo, la sua stabilizzazione e la dissoluzione.

L'utilizzo

Il Rotem, in Irst, servirà per comprendere ancor meglio un dato riscontrato proprio da studi svolti nel Centro di Meldola legati al fatto che problemi vascolari non siano solo legati al numero di piastrine presenti nel sangue ma alla loro anomalie funzionali. La tecnologia all'Irst Irccs sarà inizialmente utilizzata a scopo di ricerca traslazionale, per migliorare le conoscenze biologiche ed ottimizzare le strategie terapeutiche nei pazienti affetti da neoplasie mieloproliferative. In un secondo momento è in progetto un’estensione dello studio alle neoplasie solide metastatiche ad alto rischio di eventi vascolari, nella gestione di situazioni di rischio clinico e nel corretto utilizzo del supporto trasfusionale. L'analisi Rotem, grazie alle sue potenzialità, sta trovando sempre maggiori applicazioni anche in medicina trasfusionale, permettendo di identificare azioni specifiche soprattutto in pazienti con patologie ematologiche o nella valutazione di condizioni di ipercoagulabilità in pazienti con carcinoma polmonare. La tecnologia Rotem è, inoltre, correntemente utilizzata nella medicina trasfusionale e nei trapianti d’organo.
 

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