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Cronaca

Nuovo Villaggio del Fanciullo: collaborazione anche con il Sert di Forlì

I servizi di prossimità gestiti dalla Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo all'interno del Ser.T di Forlì riguardano vari progetti

Si allarga anche sul territorio forlivese l’attività della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo, la storica realtà ravennate con sede a Ponte Nuovo che si occupa di assistenza a persone svantaggiate che necessitano di cure e ospitalità temporanea in diversi ambiti (tossicodipendenti, alcolisti, immigrati, minori, emarginati in genere).

L’aggiudicazione del bando di gara dell’AUSL Romagna Ser.T di Forlì, nello scorso mese di agosto, ha infatti consentito al Villaggio del Fanciullo di ampliare i propri servizi anche al mondo della prevenzione dell’uso delle droghe, nelle scuole e nei contesti di aggregazione giovanili. Il servizio viene realizzato all’interno del Ser.T. forlivese con l’impiego di personale formato della Fondazione.

I servizi di prossimità gestiti dalla Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo all’interno del Ser.T di Forlì riguardano vari progetti:

Il progetto “Unità di strada borderline” prevede interventi di informazione, sensibilizzazione e riduzione dei rischi svolti nei contesti del divertimento (discoteche, club, circoli giovanili, pub, sagre, eventi vari): gli operatori si rivolgeranno soprattutto ad un pubblico giovanile, a cui è viene lasciata la libera decisione di accedere alle postazioni degli operatori con misurazione dell’alcolemia tramite lo strumento dell’etilometro. Inoltre, vengono distribuiti alcol–test monouso, profilattici e materiale informativo riguardante sostanze psicotrope legali ed illegali, malattie sessualmente trasmissibili (MST) e gioco d’azzardo patologico (GAP).

Il progetto “Chiacchiere & Caffè” prevede la presenza di un’equipe specializzata nell’ambito della prevenzione dell’incidentalità stradale legata all’assunzione di sostanze psicotrope legali ed illegali, che opera nei week-end con la finalità di offrire una pausa ai guidatori che rientrano nel forlivese dopo aver trascorso la notte nei locali della riviera romagnola.

Il progetto “(Im)pari” ha la finalità di promuovere sani stili di vita e scelte consapevoli in riferimento ai comportamenti a rischio tra gli adolescenti, utilizzando la metodologia preventiva della “peer education”, con lo scopo di produrre una “benefica reazione a cascata” che faciliti la circolazione delle conoscenze e delle competenze legate alle tematiche relative all’uso, abuso e dipendenza delle sostanze psicotrope legali, illegali e comportamentali. I peer educators agiscono, quindi, da facilitatori di cambiamento e di atteggiamenti nei confronti dei loro pari.

Il progetto “Centro Nazionale della documentaszione sulle droghe – La drogheria”, infine, raccoglie tutta la produzione “non scientifica” in materia di sostanze, consumi, comportamenti a rischio, adolescenza. La collezione riguarda quindi tematiche relative al cinema, letteratura, musica e arte, dando ampio spazio ai gadget prodotti da Istituzioni internazionali o auto-prodotti da ONG: materiale che viene messo a disposizione per Istituti Scolastici, studenti e cittadinanza.

“Per la Fondazione – spiega il direttore, Patrizio Lamonaca - questo accordo assume una particolare valenza strategica poiché la tanta esperienza acquisita nell’ambito della cura e del reinserimento sociale sarà utilizzata per prevenire fenomeni di uso e abuso di droghe tra i giovani e i giovanissimi”.

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