Oltre 20mila visitatori al presepe di Vecchiazzano: ultime ore per visitarlo
Perno dell’intera rappresentazione è il messaggio di papa Francesco per la VI Giornata mondiale dei poveri, celebrata il 13 novembre scorso
"Continua ad arrivare gente, anche su prenotazione, e così, d’accordo con il parroco don Antonio Paganelli abbiamo deciso di tenerlo aperto per un’altra settimana”. Si prolungherà sino a domenica 12 febbraio il presepe biblico-meccanico proposto nella chiesa parrocchiale di Vecchiazzano da Franco Casadei e la sua equipe, composta da Flavio Foschini e Piero Galassi. Al momento si segnalano circa 20.000 visitatori.
“Non ho ancora fatto i conti esatti - dichiara il popolare Francone, che nella vita è insegnante di musica alle scuole medie di Castrocaro, direttore della Banda di Carpinello ed uno dei fautori della straordinaria vacanza di condivisione di Borca-Sappada proposta dalla parrocchia forlivese di San Paolo Apostolo - ma siamo ben oltre le presenze dello scorso anno”. Scorrendo il registro, si notano per lo più forlivesi e residenti in Diocesi. Sono però in aumento i visitatori dal ravennate e dal bolognese. Due domeniche fa è arrivata una classe di catechismo da Rimini.
Più che un presepe, “Gesù nasce povero per insegnarci ad amare i più bisognosi” (è il titolo dell’evento) è una straordinaria catechesi meccanica, con cui Casadei si cimenta con l’attualità, proponendo anche immagini di gente in fuga da guerra e violenze, con un chiaro riferimento al dramma del popolo ucraino. Perno dell’intera rappresentazione è il messaggio di papa Francesco per la VI Giornata mondiale dei poveri, celebrata il 13 novembre scorso. “Davanti ai più miseri – ricorda il pontefice - non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno”.
L’opera di Francone e la sua equipe è una straordinaria catechesi caratterizzata da 7 quadri e un totale di 40 statue animate, con voce narrante dell’attrice forlivese Paola Contini. Le statue meccaniche vengono mosse da circa un centinaio di motori, timer e relè elettrici, mentre le scene sono sostituite e spostate da pistoni ad aria compressa, montacarichi e pannelli girevoli. Il quadro della sacra famiglia con Gesù in braccio a Giuseppe, rivaleggia in bellezza con quella del censimento, che vede il padre putativo di Cristo rispondere all’incaricato dell’imperatore Augusto attorniato dai soldati romani, mentre il tamburo risuona a colpi di crome e semiminime.
Di grande impatto anche la scena dedicata alla carità: alla proposta di papa Francesco di essere caritatevoli, di condividere le proprie risorse con i bisognosi, una coppia di statue animate risponde in modo contrastante e plateale: con un cenno d’intesa l’una e un no secco con le mani l’altra. Desta emozione il video del card. Angelo Comastri, che racconta il suo incontro a Loreto con Madre Teresa di Calcutta, una delle più grandi interpreti della carità mai apparse in duemila anni di cristianesimo: “La valigia dell’amore per il prossimo è l’unico bagaglio che porteremo con noi nel viaggio verso l’eternità. Per dare un’idea dell’impegno dei creatori, basta pensare che, se l’allestimento scatta a luglio quando gli altri vecchiazzanesi sono al mare, la progettazione ha inizio a metà febbraio, a poche ore dalla conclusione della natività. “Non so ancora il tema della prossima edizione – confessa Francone – ma sono convinto che don Massimo Masini, parroco di S. Martino in Strada, Grisignano, S. Lorenzo in Noceto e Collina, abbia già un’idea precisa in proposito”. Tutte le offerte raccolte con il presepe più longevo e gettonato del forlivese, saranno destinate alle opere parrocchiali di Vecchiazzano