Oltre 40 geologi a Modigliana per studiare gli effetti delle frane: "Evento di portata plurisecolare"
Dall'incontro è emerso l'appello "a fare presto nell'erogazione dei fondi necessari a potere avviare i lavori per ricostruire il territorio collinare che deve continuare ad essere mantenuto e abitato per evitare i danni devastanti causati dagli allagamenti nei territori di pianura"
Oltre quaranta geologi, iscritti all’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna, si sono dati appuntamento venerdì nella valle del torrente Marzeno per visionare gli effetti dell'alluvione dopo quattro mesi. A Modigliana sono state calcolate circa 400 frane, 4 ogni chilometro quadrato, che ancora oggi sono impresse sul territorio come cicatrici. "Molto importante la lezione tenuta dal professor Matteo Berti della Facoltà di Geologia della Università di Bologna che conosce bene la situazione del nostro territorio perché ha collaborato col nostro comune proprio a seguito delle calamità di maggio, così come molti geologi partecipanti al corso", spiega il sindaco Jader Dardi.
Il primo cittadino ha parlato di "evento di portata plurisecolare, che ha modificato la morfologia del territorio e che occorre studiare e approfondire per potere ricostruire e mettere in sicurezza, avvalendosi delle professionalità e delle competenze che i geologi possono mettere a disposizione. Da tutti gli interventi che ho ascoltato, emerge l'appello a fare presto nell'erogazione dei fondi necessari a potere avviare i lavori per ricostruire il territorio collinare che deve continuare ad essere mantenuto e abitato per evitare i danni devastanti causati dagli allagamenti nei territori di pianura. La pulizia e la rimozione del legname si affianca agli interventi necessari per ricostruire la viabilità, per ricostruire i campi e ridare prospettiva alla produzione agricola della collina".