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Cronaca

Uccise la moglie con 12 coltellate: evita l'ergastolo col rito abbreviato

La vittima, Monica Moldovan, 42 anni, badante di un novantenne, venne assassinata il 27 maggio scorso nel cortile di un'abitazione bi-familiare a Bussecchio, in via Cristoforo Scanello 27

Dodici coltellate per uccidere l'ormai ex moglie. Ionel Moldovan, romeno di 46 anni, è stato condannato dal giudice per le udienze preliminari Camillo Poilucci (pubblico ministero Lucia Spirito) a 30 anni di reclusione con rito abbreviato, evitando così l'ergastolo. Disposto anche il risarcimento ai due figli della coppia, rispettivamente di 24 e 26 anni, uno dei quali proprio in quelle ore festeggiava l'arrivo di un figlioletto. La vittima, Monica Moldovan, 42 anni, badante di un novantenne, venne assassinata il 27 maggio scorso nel cortile di un'abitazione bi-familiare a Bussecchio, in via Cristoforo Scanello 27, una traversa di via Cerchia. Il tutto si consumò intorno alle 17.30.

La donna viveva nell'appartamento di proprietà della famiglia dell'anziano, non autosufficiente, che accudiva. Al momento della sanguinoso episodio il novantenne si trovava in un altro ambiente della villetta e non c'era nessun altro in casa. Il 46enne rumeno invece era rimasto nell'abitazione di viale Salinatore dove i due, prima dividersi, risiedevano. Nel pomeriggio raggiunge la casa dove si trovava la moglie. Suonò al campanello e la 42enne aprì. I due si affrontarono appena fuori la porta d'ingresso, in un cortile tra la villetta e una dependance.

Al culmine di una discussione il 46enne tirò fuori un coltello da cucina di circa 13 centimetri di lunghezza, scagliandosi ripetutamente contro la malcapitata. Ionel si era portato da casa l'arma del delitto, un dettaglio che ha fatto deporre per la premeditazione dell'omicidio, accecato dalla rabbia di un presunto tradimento che, tuttavia, agli inquirenti non risultava sotto forma di un'altra relazione stabile. I colpi si concentrarono nella parte alta, tra il collo e il petto, sferrati in profondità e con decisione, nonostante le modeste dimensioni del coltello. Due i colpi mortali, scagliati alla gola. 

Omicidio in via Scanello (foto Frasca)



Fu l'omicida stesso a chiedere l'intervento del 112 e raccontare quanto accaduto. L'operatore dell'Arma lo trattenne al telefono, dando modo ad una pattuglia di raggiungere il luogo dell'omicidio. Qui il romeno si consegnò ai militari senza opporre resistenza. Sul posto intervennero i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e il procuratore capo di Forlì, Sergio Sottani. I soccorritori del 118 arrivarono che la donna era ancora viva. Purtroppo però è spirata tra le loro braccia nel giro di pochi minuti. Quando venne caricata sull'ambulanza era già deceduta. Ionel Moldovan in serata venne interrogato per ore dal procuratore capo Sottani. Di fatto confermò e dettagliò le ammissioni che aveva fatto nell'immediatezza dell'arresto. Il perito durante le indagini accertò che l'omicida era capace di intendere e volere.

> LA TESTIMONIANZA: "VIVEVA QUI APPENA DA UN MESE, ERA UNA BADANTE BRAVA E PAZIENTE"

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