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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Modigliana

Pastore ucciso e incaprettato, risolto il giallo: assassinato per "questione d'onore"

Ucciso per "questioni d'onore". Dissidi familiari, collegati ad interessi patrimoniali, sfociati in una terribile spedizioni punitiva. E' questo il movente dell'omicidio di Vasile Gabar

Ucciso per "questioni d'onore". Dissidi familiari, collegati ad interessi patrimoniali, sfociati in una terribile spedizione punitiva. E' questo il movente dell'omicidio di Vasile Gabar, il pastore romeno di 58 anni assassinato il 14 giugno del 2010 nelle campagne di Modigliana. Tre anni d'indagini, svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Forlì, sotto la guida del capitano Cristiano Marella, hanno portato alla cattura del presunto responsabile.

In manette, in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal presidente del Tribunale del Riesame di Bologna, Alberto Albiani, è finito Catalin Balaban, 26 anni. "L'Arma ha svolto un lavoro eccellente - ha commentato il Procuratore capo di Forlì, Sergio Sottani -. L'obiettivo era la cattura di un soggetto che subito dopo il delitto si è dato alla fuga all'estero. Ora il processo seguirà il proprio corso".

L'omicidio di Modigliana: tutte le foto

"E' stato un omicidio complesso da risolvere - ha commentato il Colonello Adriano Vernole, comandante provinciale dell'Arma di Forlì-Cesena -. Fin da subito sono stati comunque trovati elementi da sviluppare, con spunti per tessere il filone d'indagine che ha portato ad individuare il responsabile". Complimenti all'operato dei militari anche dal capitano Gianluigi Di Pilato, che ha evidenziato anche il supporto della polizia romena per chiudere il cerchio delle indagini.

Teatro del delitto una vallata sperduta a circa 8 chilometri da Modigliana, dove Gabar viveva come pastore eremita in un casolare. A dare l'allarme la sera del 14 giugno fu il titolare del casolare, preoccupato poichè non riusciva a raggiungere telefonicamente il 58enne. Subito si attivarono i Carabinieri della locale stazione, sotto la guida del comandante Alessandro Albonetti, con l'ausilio di un elicottero. La mattinata successiva venne trovato in un fosso il corpo senza vita del pastore ad un centinaio di metri dal casolare.

Era avvolto in un telone di plastica ed incaprettato, con le mani ed i piedi legati con del nastro adesivo. Il viso irriconoscibile. Nei pressi vennero recuperati tre bastoni, pieni di sangue, ed una trave da recinzione. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Filippo Santangelo, si sono indirizzate verso l'unico contatto che poteva avere: una famiglia di cugini, che lavorava in un'azienda agricola di Dovadola.

Si sono verificati anche alcuni aspetti inquietanti, come una violenta rapina subìta l'anno precedente dal 58enne. Si è così risaliti al figlio della coppia, Catalin Balaban, appurando che nelle 24 ore successive al delitto il giovane aveva lasciato l'Italia è raggiunto con un autobus partito da Bologna la città di origine, Bacau, in Romania. Nelle stesse 24 ore è stato captato il segnale del cellulare della vittima. Gli intrecci hanno portato così ad individuare i domicili frequentati dal presunto omicida a Bacau.

Con l'ausilio dei cosiddetti "Mascherati", le Forze Speciali Romene, durante una perquisizione autorizzata con una Rogatoria Internazionale, è emerso che l'utenza inserita nel telefonino rubato a Gabar era utilizzata da Balaban. Nella circostanza è stata trovata e sequestrata anche un'ingente somma di denaro, oltre ai documenti della vittima. Ma del 26enne nessuna traccia.

Era scappato a Londra, dove lavorava come operaio, vivendo di espedienti. In un caso venne infatti arrestato per furto. Emersero inoltre dissapori fra Gabar e la famiglia di Balaban, legati a contrasti per alcune proprietà. Da qui il movente che avrebbe dato vita alla 'spedizione punitiva' per motivi di onore che si è conclusa con l'omicidio.

Gli indizi raccolti hanno spinto il pubblico ministero Santangelo di chiedere al gip di Forlì un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. La richiesta di custodia cautelare emessa dal pm forlivese, non fu però avallata dal giudice, che aveva chiesto ulteriori approfondimenti. Il magistrato ha fatto così ricorso al Riesame, con il presidente Albiani che ha dato "un sigillo di garanzia" al lavoro degli investigatori, firmando le motivazioni per controbattere quanto affermato dal gip ed emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, successivamente internazionalizzata con mandato d'arresto europeo.

Balaban è stato catturato il 28 agosto scorso a Bacau, dove nel frattempo è rientrato. L'estradizione è avvenuta martedì a cura del personale dell'Interpol, che ha consegnato l'indagato ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile all'aeroporto di Milano-Linate dove è sbarcato. Ora si trova nel carcere di Vigevano a disposizione della magistratura. Dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario e rapina aggravata.

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