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Cronaca

Morte di Alina, il processo per omicidio stradale si chiude con 3 anni e mezzo patteggiati

Si è concluso così il primo grado di giudizio per l'omicidio stradale di Alina Marchetta, la giovane di 26 anni la cui vita è stata spezzata da un'auto impazzita che ha invaso il marciapiede sul quale passeggiava

Ha patteggiato una pena di 3 anni 6 mesi e 20 giorni per la morte di Alina. Si è concluso così il primo grado di giudizio per l'omicidio stradale di Alina Marchetta, la giovane di 26 anni la cui vita è stata spezzata da un'auto impazzita che ha invaso il marciapiede sul quale passeggiava, il 7 aprile del 2019 in viale Salinatore. Ad un anno e mezzo da quel doloroso episodio il giudice De Paoli del Tribunale di Forlì ha accolto la richiesta della difesa di Martina Mercuriali, 28 anni di Castrocaro, per una pena concordata tra accusa (pm Sara Posa) e difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Catalano e Marco Martines, a poco più che 3 anni e mezzo. L'ipotesi del patteggiamento era stata aspramente contestata dalla madre di Alina, l'olandese Sanda Sudor, che recentemente aveva scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, protestando perché con una pena patteggiata particolarmente mite l'investitrice di sua figlia non si sarebbe fatta neanche un giorno di carcere. A sostenerla, in questa rivendicazione, anche Giordano Biserni, presidente dell'associazione Asaps e "papà" della legge del 2016 sull'omicidio stradale, che inasprisce le pene per le morti sulle strada causate da negligenze gravi, come appunto la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe. Così definito il primo grado, la parte civile rappresentate la madre, l'avvocato Carlotta Fabbri, non potrà nemmeno fare ricorso in Appello. Per quanto riguarda gli aspetti civili, invece, l'assicurazione sta procedendo a liquidare il danno ai familiari.

Uccisa da un'ubriaca, dramma in viale Salinatore (7-4-2019)

Martina Mercuriali venne arrestata con l'accusa di omicidio stradale all'indomani dell'incidente, messa subito ai domiciliari, la misura cautelare venne poi allentata per permetterle di continuare gli studi universitari. Il processo è partito lo scorso febbraio con l'udienza preliminare. Alina Marchetta venne investita e uccisa il 7 aprile 2019, una domenica mattina, in viale Salinatore mentre si trovava sul marciapiede ciclo-pedonale. Secondo quanto venne appurato dagli inquirenti, la castrocarese si mise alla guida con un tasso superiore a 1,50 di alcolemia e dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti (cocaina), il tutto alle 9 e mezza di mattina. Percorrendo con la sua Nissan Micra viale Salinatore sbandò a destra, all'altezza del ristorante di sushi, salendo sul cordolo che divide la strada dal marciapiede ciclo pedonale, una sorta di binario che condusse il veicolo contro un palo della segnaletica che crollando  travolse Alina, coetanea di Mercuriali, responsabile di un negozio all'interno della galleria del centro commerciale 'Puntadiferro', uccidendola sul colpo.

Oltre al processo penale, la madre Sanda Sudor ha voluto commemorare la figlia con un concorso artistico "Artisti per Alina", finanziando i premi per le opere vincitrici. Le opere della prima edizione sono esposte all'oratorio di San Sebastiano. Per l'inaugurazione sono pervenute varie personalità, tra cui l'ex pornodivo Franco Trentalance, ora impegnato nelle campagne per la sicurezza stradale dei motociclisti. 

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