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Cronaca

Delitto di via Felici, disposta l'autopsia. L'omicida in tribunale

E' stato conferito sabato mattina l'incarico per l'autopsia sul corpo di Gigliola Bracci, l'anziana di 87 anni strangolata alle prime luci dell'alba di venerdì dalla figlia Paola Muscellini nell'abitazione della vittima, in via Felici 1

E’ stato conferito sabato mattina l’incarico per l’autopsia sul corpo di Gigliola Bracci, l’anziana di 87 anni strangolata alle prime luci dell’alba di venerdì dalla figlia Paola Muscellini nell’abitazione della vittima, in via Felici 1. La Muscellini, 64 anni, impiegata in pensione, dopo la notte in carcere alla Rocca, è comparsa in tribunale per l’udienza di convalida. L’accusa è di omicidio volontario. Nel frattempo continuano le indagini della Squadra Mobile, diretta da Claudio Cagnini.

L’ipotesi è che la Muscellini abbia ucciso in preda ad un raptus, dovuto ad una difficile situazione familiare. Ma gli inquirenti non escludono che l'omicida avesse in mente un autentico disegno di annientamento. Tale si è consumato mentre si trovava tra le mura dell’appartamento al primo piano per prendersi cura della madre, non auto sufficiente e costretta in un letto con le sbarre. La 64enne ha afferrato un laccio in plastica ed ha strangolato la madre. Quindi ha provato ad uccidere anche il suo cagnolino con un nastrino.

Omicidio in via Felici

Pensando di averlo ucciso, ha pensato a se stessa, tentando di togliersi la vita con un sacchetto di plastica. Prima dell’insano gesto l’omicida ha avuto la lucidità di chiamare un conoscente al quale ha confessato il delitto. L’uomo ha subito allertato il 113. E il tempestivo intervento delle Volanti della locale Questura ha di fatto salvato la vita alla donna. Venerdì pomeriggio è stata interrogata dal sostituto procuratore Marco Forte, che coordina l’inchiesta.

Sono bastati trenta minuti per confessare con lucidità l’omicidio. Quella notte aveva scelto di seguire lei la madre in sostituzione della badante, non disponibile perché doveva sottoporsi ad un intervento chirurgico. L’inchiesta esclude altri moventi. Muscellini, vedova da una decina d’anni, con un figlio ed un nipote, ha agito anche perché afflitta da crisi depressive. Gli inquirenti hanno acquisito documenti per chiarire la situazione clinica della donna, seguita da personale sanitario. L'accusa è omicidio volontario. La donna è in isolamento alla Rocca e costantemente sorvegliata. La Procura ha chiesto che possa seguire la terapia che le era stata prescritta.

 

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