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Coronavirus, l'evoluzione

Meno mascherine, ma Omicron 5 è altamente contagiosa: boom di contagi, "serve prudenza"

Anche nella settimana dal 13 al 19 giugno, infatti, è stato registrato un aumento delle nuove positività sia in termini assoluti che percentuali

Gli effetti dell'elevata contagiosità della variante al covid-19 Omicron 5 sono evidenti anche in Romagna. Anche nella settimana dal 13 al 19 giugno, infatti, è stato registrato un aumento delle nuove positività sia in termini assoluti (+2981) che percentuali: in particolare i casi positivisono stati 6.303, su un totale di 20.135 tamponi (molecolari e antigenici), pari al 31,3%. Analizzando la curva dei contagi, nel Ravennate si è passati da 1.313 a 2.145 nuovi positivi (+832), nel Riminese da 826 a 1.949 (+1.123), nel Cesenate da 687 a 1.261 (+574), mentre nel Forlivese da 496 a 948 (+452). Questa la situazione comune per comune nel bacino di Forlì, con 1.167 casi attivi: a Bertinoro sono 48, a Castrocaro 42, a Civitella 14, a Dovadola 7, a Forlì 780, a Forlimpopoli 105, a Galeata 9, a Meldola 55, a Modigliana 30, a Portico e San Benedetto 1, a Predappio 30, a Rocca San Casciano 10, a Santa Sofia 17 e a Tredozio 17. 

La contagiosità

"E’ purtroppo chiaro dai dati della settimana presa a riferimento che, anche sul  territorio romagnolo, come sul resto della Regione e dell'intero Paese, assistiamo ad un trend in forte crescita - commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna -. L'aumento è riconducibile alla grande contagiosità di Omicron 5 che sta prendendo sempre più piede, ma anche al minor uso dei dispositivi di protezione e delle misure anticontagio da parte dei cittadini". 

La situazione negli ospedali

All'aumento dei contagi corrisponde una crescita dei pazienti ricoverati, da 98 a 131, otto dei quali in terapia intensiva. Raddoppiati i focolai nelle strutture residenziali della Romagna, da 6 a 12, mentre quelli intraospedalieri sono tre. Stabile il numero dei decessi, otto (due nel Cesenate, tre nel Riminese ed altrettanti nel Ravennate)."Anche sul fronte ospedaliero si registra rispetto alla settimana scorsa un aumento del numero di pazienti ricoverati, soprattutto nei reparti di degenza ordinaria, ma per ora la situazione negli ospedali resta sotto la soglia di allerta", puntualizza Altini.

Nelle ultime 24 ore

In Emilia-Romagna si sono registrati 4.585 casi in più rispetto a martedì, su un totale di 16.987 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 9.616 molecolari e 7.371 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 27%. L’età media dei nuovi positivi di mercoledì è di 46,2 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 996 nuovi casi, seguita da Rimini (513), Modena (507), Reggio Emilia (502), Ravenna (450), Parma (450), Ferrara (361), Cesena (303), Forlì (220), il Circondario imolese (147) e Piacenza, con 136 nuovi casi di positività.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 31.579 (+ 3.264). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 30.793 (+ 3.240), il 97,5% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 1.314 in più rispetto a martedì, mentre i morti sono 7, tra cui un'ottantenne residente nel Cesenate.  In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.052.

Prudenza

"Questa tendenza in aumento, dopo due mesi di calo costante, è indicativa di una forte ripresa della circolazione virale - avverte il direttore dell'Ausl Romagna -. Anche se non ci deve allarmare, perché ha un basso impatto sui ricoveri ospedalieri, sicuramente richiede prudenza. Per questo ci appelliamo ancora una volta alla responsabilità collettiva".

Da Altini quindi un invito "a fare attenzione e a mantenere le dovute cautele, in particolare in situazioni di affollamento dove il distanziamento è difficile. Così come vogliamo rivolgere un appello particolare alle persone più fragili e ultraottantenni, quelle più esposte ai possibili danni causati dal covid, di non aspettare la fine dell’estate per fare la quarta dose, ma di farla subito, in quanto  è in grado di ridurre il rischio di contrarre la forma più grave della malattia".

Vaccinazioni

Capitolo vaccinazioni: al 13 giugno le prime dosi (comprese dosi uniche) somministrate nei centri vaccinali aziendali sono state 905.377 (327.045 in provincia di Forlì-Cesena), tra queste 16.279 sono state somministrate ai bambini tra i 5 e 11 anni, mentre le seconde dosi 869.904 (315.034 in provincia) e le terze 603.245 (217.952). Con il vaccino Nuvaxovid sono state somministrate 612 prime dosi e 473 seconde dosi. Dal primo marzo è iniziata la somministrazione delle quarte dosi e ad oggi sono 29.594. Su 13.644 over 80 nel Forlivese hanno ricevuto la quarta dose in 4.374, pari al 32,06%.

Operatori sospesi

Complessivamente sono 141 gli operatori tra dipendenti dell'Ausl e convenzionati sospesi. La percentuale dei sospesi sul totale degli operatori con obbligo vaccinale è inferiore al 1% in tutti gli ambiti territoriali e non si apprezzano sostanziali differenze tra Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna: nel dettaglio, nel Ravennate si contano 45 operatori sospesi (due convenzionati), nel Cesenate 26, nel Forlivese 30 (tre convenzionati) e nel Riminese 40 (due convenzionato). 

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