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L'ordinanza

Allarme siccità: dalle 8 alle 21 scatta per tutta l'estate il divieto di innaffiare l'orto e lavare l'auto

"Il riempimento delle piscine, sia pubbliche che private, nonché il rinnovo anche parziale dell'acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete di acquedotto", si legge nell'ordinanza

"Usiamo il buon senso e adottiamo comportamenti responsabili per evitare inutili sprechi. Quella che stiamo attraversando è una fase molto critica che ci impone il corretto e parsimonioso uso della risorsa idrica. Per questa ragione e in linea con le indicazioni impartite dalla Regione Emilia Romagna, ho firmato un'ordinanza che limita l'uso di acqua potabile per uso extradomestico". A darne l'annuncio è il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, invitando i forlivesi a limitare i consumi di acqua nel corso di tutto il periodo estivo.

L'ordinanza è valida dal 27 giugno fino al 21 settembre e dispone il divieto su tutto il territorio comunale di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra-domestico ed in particolare per l'innaffiamento di orti, giardini e lavaggio automezzi nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 21. I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici e industriali e comunque per tutte quelle attività regolarmente autorizzate per le quali necessiti l'uso di acqua potabile.

Sono esclusi dalla presente ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana. "Il riempimento delle piscine, sia pubbliche che private, nonché il rinnovo anche parziale dell'acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete di acquedotto", si legge nell'ordinanza. Incaricata della vigilanza del controllo per l’osservanza di queste disposizioni è la Polizia Locale. In caso di mancato rispetto di quanto prescritto, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali ai sensi dell’art. 650 del codice penale, si procederà con l’applicazione delle sanzioni amministrative da 25 a 500 euro.

La scarsità delle piogge

La scarsità delle precipitazioni piovose e nevose, dall’autunno scorso ad oggi, ha interessato il territorio regionale comportando deflussi molto ridotti nei reticoli idrografici superficiali con valori tra i più bassi dal 1962, simili a quelli delle ultime annate più siccitose come 2017, 2012 e 2007. Le condizioni meteo-idrologiche hanno già determinato gravi situazioni di criticità e fanno presagire uno scenario particolarmente preoccupante già dalle prossime settimane per l’intero territorio regionale: la situazione attuale infatti richiama i periodi siccitosi degli anni 2003 e 2017, mentre il valore di anomalia percentuale per il mese di giugno fino al giorno 16, consiste nel -62%.

Nel corso di queste settimane, anche a seguito dell’incontro convocato dalla Regione Emilia-Romagna, a cui hanno partecipato l’Autorità Distrettuale del fiume Po, AiPo, l’Agenzia per la sicurezza territoriale a la protezione civile, Arpae, la Direzione generale cura del territorio e dell’Ambiente, la Direzione generale Agricoltura caccia e pesca, la Direzione Settore tutela dell’ambiente ed economia circolare, il responsabile dell’Area tutela e gestione della risorsa idrica, Atersir, i gestori del Servizio Idrico Integrato e i consorzi di bonifica, questi ultimi si sono già attivati al fine di affrontare le criticità legate al prelievo della risorsa che iniziano a manifestarsi e potrebbero acutizzarsi nel prossimo futuro.

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