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Salute

All'ospedale "Morgagni-Pierantoni" il terzo espianto multiorgano e multitessuto a cuore fermo

Questo tipo di donazione rappresenta una reale possibilità di aumentare considerevolmente il numero di organi disponibili per il trapianto

Eseguita all'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì una donazione a cuore fermo, con prelievo multiorgano e multitessuto. Si tratta della terza procedura di donazione a cuore fermo effettuata nel nosocomio mercuriale in collaborazione con i colleghi dell'unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale "Maurizio Bufalini" di Cesena, diretti dal dottor Vanni Agnoletti. Questo tipo di donazione rappresenta una reale possibilità di aumentare considerevolmente il numero di organi disponibili per il trapianto e può portare a ridurre notevolmente i tempi di attesa dei molti pazienti in lista per il trapianto.

"L'intenso lavoro di tutta la squadra di Anestesia e Rianimazione di Forlì e la proficua compartecipazione alla procedure di più figure professionali, personale di sala operatoria, personale medico e tecnico di radiologia, servizio Trasfusionale - spiega Stefano Maitan, direttore dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Forlì - hanno permesso di raggiungere l' importante risultato. Ringrazio tutto il personale dei due  reparti di Anestesia e Rianimazione di Forlì e Cesena, che hanno come sempre lavorato in stretta collaborazione, l'Ufficio di Coordinamento di Donazione Locale, rappresentato a Forlì dal dottor Francesco Landi e dalla infermiera Daiana Asioli e del Coordinamento aziendale, rappresentato dal dottor Andrea Nanni e dall'infermiera Manila Prugnoli, il personale della Sala operatoria di Forlì, il Centro Trasfusionale di Forlì e Cesena e la Radiologia di Forlì".

"Ringrazio ovviamente anche l'Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana) Team, giunto dall'ospedale di Cesena", conclude Maitan. L'Ecmo è una tecnica che supporta le funzioni vitali mediante circolazione extracorporea, aumentando l’ossigenazione del sangue, riducendo i valori ematici di anidride carbonica (CO2), incrementando la gittata cardiaca ed agendo sulla temperatura corporea. Permette, in condizioni di severa insufficienza respiratoria e/o cardiaca, di mettere a riposo cuore e polmoni sostutendone la funzione ventilatoria e di pompa.

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