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Cronaca

Ottimi risultati per la stagione del Diego Fabbri: più biglietti e teatro più pieno

La Stagione 2012/2013 ha indiscutibilmente segnato un punto di svolta per il Teatro Diego Fabbri e per il “profilo teatrale” della città di Forlì. All’esordio della nuova Direzione Artistica

La Stagione 2012/2013 ha indiscutibilmente segnato un punto di svolta per il Teatro Diego Fabbri e per il “profilo teatrale” della città di Forlì. All’esordio della nuova Direzione Artistica, affidata a Ruggero Sintoni e Claudio Casadio (Accademia Perduta), Lorenzo Bazzocchi (Masque Teatro) e Claudio Angelini (Città di Ebla) con cui l’Amministrazione Comunale ha collaborato, l’offerta che il Teatro Fabbri ha proposto a tutti i pubblici della città è stata audace, articolata e progettata su una moltitudine di percorsi artistici che hanno saputo generare un panorama esaustivo di tutta l’affascinante varietà che il linguaggio teatrale possiede: Prosa, Danza, Teatro Comico, Contemporaneo, Operetta e le nuovissime rassegne di Teatro Moderno e Family hanno, fin da subito, riscontrato tra il pubblico stupore, curiosità e il desiderio di scoprire o riscoprire il teatro della città.

Una curiosità ed un desiderio che, essenzialmente, hanno avuto una traduzione fattuale in un sensibile incremento di biglietti venduti e, grazie alle nuove rassegne e all’ampliamento dell’offerta di Teatro Contemporaneo, nell’intercettazione di nuovi pubblici che hanno portato un significativo abbassamento dell’età media dei fruitori del Fabbri. Tutti elementi sottolineati anche dall’Assessore alla Cultura Patrick Leech che afferma: “Guai, in una crisi, stare fermi! Bisogna scegliere strade nuove ed impegnarsi in nuove avventure che ci portano verso il futuro. Questo è stato il pensiero dietro i cambiamenti che abbiamo introdotto nella proposta della Stagione del Teatro Fabbri quest’anno. L’impegno dell’Amministrazione a rilanciare la cultura in città ci ha portato alla via del cambiamento,con una direzione artistica nuova a fianco dell’esperienza gestionale interna del teatro. I dati complessivi ci dicono che la svolta ha avuto successo. Siamo molto contenti di come è andata la stagione, ma siamo anche convinti che c'è tanto da imparare dall'esperienza di quest'anno e molto da migliorare per la prossima stagione. L’energia e la fiducia inoltre non mancano, incoraggiate dal favore e dall'apprezzamento che il pubblico ha saputo dimostrare quest'anno”.

La Stagione di Prosa ha rilevato un notevole incremento del valore di “occupancy” (rapporto tra poltrone occupate e capienza della sala), aumentato di oltre 10 punti percentuali: un risultato che “a colpo d’occhio” si traduce in un Teatro “più pieno” e che, in maniera meno evidente, sottintende anche un risparmio della spesa pubblica. La rassegna ha altresì registrato un’importante crescita nel numero di abbonati a tariffa speciale per le Scuole, grazie anche alla stretta collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ed il centro Diego Fabbri, così come l’introduzione di tariffe particolarmente agevolate per i possessori della Carta Giovani, un segno tangibile della volontà dell’Amministrazione Comunale di sostenere i giovani, in particolar modo in ambito culturale. A livello artistico, la rassegna ha portato a Forlì alcuni dei più grandi e riconosciuti protagonisti dello spettacolo italiano: da Michele Placido, interprete e regista del shakespeariano Re Lear, ad Alessandro Preziosi con Cyrano de Bergerac. Il palcoscenico del Fabbri ha poi ospitato l’attesissimo ritorno sulle scene del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, seguiti dall’esclusiva regionale del musical Titanic, da Angela Finocchiaro, Fausto Paravidino, Silvio Orlando e Ivano Marescotti, protagonista quest’ultimo del testo di Raffaello Baldini La Fondazione.

In decisa crescita anche gli spettatori dei sei spettacoli di Danza (che hanno potuto assistere ad una caleidoscopica rassegna che ha assemblato danza classica, contemporanea, acrobatica e flamenco) e della nuovissima stagione di Teatro Contemporaneo che, in questo primo anno ha introdotto la coraggiosa formula, subito apprezzata dal pubblico, del doppio appuntamento (tra Teatro Fabbri e Teatro Il Piccolo, con un servizio di navetta per il pubblico, un’azione concreta per agevolare aggregazione, mobilità ed interazione con la città), con i più celebrati protagonisti italiani ed internazionali della ricerca teatrale, tra cui ricordiamo l’istrionico bulgaro Ivo Dimchev, le due coreografe italo-francesi Carlotta Sagna e Maria Donata D’Urso, la compagnia di danza MK, ed alcune delle compagnie più visionarie della nuova generazione, i gruppi romani Muta Imago e Santasangre. La stagione del contemporaneo si è nutrita oltre che delle visioni degli spettacoli, anche di due laboratori condotti dalla danzatrice Maria Donata D’Urso e dal gruppo MK alla Fabbrica delle Candele. Un percorso appena iniziato, quello di portare al Teatro Diego Fabbri una stagione strutturata di Teatro Contemporaneo, che ha visto nelle quattro serate un numeroso pubblico proveniente anche dalle altre città romagnole e emiliane e grande presenza della critica nazionale, prova che la qualità della programmazione viene premiata. Ottimi, come sempre, i risultati registrati dal Teatro Comico che con Vito, Debora Villa, Giuseppe Giacobazzi e Mr. Forest ha portato in Teatro una media di oltre 650 spettatori a sera. Come già accennato, le inedite rassegne Moderno e Family, hanno poi individuato nuovissimi pubblici con cui “dialogare”, formati da giovani, bambini e nuclei familiari, rispondendo quindi alla principale e più importante funzione di un Teatro pubblico: quella di appartenere e rispondere alle richieste, ai desideri e ai bisogni di tutti i suoi cittadini. La rassegna Family ha inoltre avuto tra i suoi protagonisti Claudio Casadio, interprete, con Daniela Piccari, de L’Orchetto, portato in scena con le musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra Maderna, che spiega il successo della rassegna: “La  stagione  Family mancava  nel progetto teatrale al Diego Fabbri. C’è stato tantissimo pubblico perché la gente  ama il teatro e, come in questo caso, vuole essere  stupita”.

Una soddisfazione espressa coralmente da tutti i Direttori Artistici. Ruggero Sintoni afferma infatti: “Questa Stagione ha restituito al Teatro forlivese una valenza europea. Credo che il denominatore comune di questo primo anno di esperienza alla guida del Fabbri per quanto riguarda noi, gli artisti, i pubblici, le maestranze del Teatro, sia ‘rodaggio’. Una nuova direzione artistica per un Teatro Pubblico è sempre una perturbazione rispetto alle consuetudini della fruizione teatrale e noi stiamo lavorando per la nuova Stagione 2013/14, che si prepara ad accogliere sempre più spettacoli entusiasmanti, opere che alterneranno innovazione e ricerca con la grande tradizione teatrale italiana, divertimento, ma anche e soprattutto impegno artistico e culturale”. Aggiunge Lorenzo Bazzocchi: “Oggi, in chiusura di Stagione, le domande che mi assillano sono ‘che cosa è il Teatro Diego Fabbri?’, ‘che cosa è un teatro pubblico?’, ‘quali funzioni e compiti deve assolvere?’. Credo che il teatro della città di Forlì sia oramai d’esempio tra gli innumerevoli teatri d’Italia. Un teatro pubblico ha il dovere di prestare massima attenzione alle economie, ma non potrà mai essere un teatro di tutti se l’imperativo da raggiungere è il sold-out a tutti i costi. La formazione di un pubblico non nuovo bensì critico dovrebbe essere l’aspirazione di coloro che lo gestiscono. Credo che sia stato un anno vissuto ‘pericolosamente ed intensamente’. Ci sono le energie per rinnovare questo piccolo miracolo”.

Così, infine, Claudio Angelini: “Siamo probabilmente riusciti a far sentire il Teatro Fabbri come il patrimonio di un aumentato e diversificato numero di cittadini. E su questa linea vogliamo continuare a lavorare”.

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