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Cronaca

Paolo, centista all'Iti specializzato in elettronica: "Sogno un futuro nel settore automobilistico"

"L’Istituto Tecnico Tecnologico Guglielmo Marconi di Forlì penso sia uno degli istituti più completi della zona", esclama

Tra i centisti dell'Istituto Tecnico Industriale "Marconi" di Forlì c'è Paolo Montanari, specializzatosi in elettronica. Si definisce "un ragazzo fondamentalmente semplice, si diverte con poco, ama la compagnia di buoni amici e della famiglia ed è legato a valori umili nonché solidi". Il suo obiettivo principale, individuato durante questi 5 anni di superiori, "è quello di staccarsi dalla mediocrità per poter emergere e farsi notare per le sue grandi potenzialità. È un pensiero abbastanza rigido, caratterizzato da un’intransigenza che lo spinge a dare il meglio in tutto ciò che fa".

Soddisfatto di aver scelto cinque anni fa l'Iti?
L’Istituto Tecnico Tecnologico Guglielmo Marconi di Forlì penso sia uno degli istituti più completi della zona. Apre portoni che permettono di affacciarsi al mondo del lavoro, qualora si pensasse lo studio non faccia a caso proprio, e di prepararsi abbondantemente per sostenere l’ammissione all’università, nel caso in cui si volesse approfondire un contesto di preferenza. Grazie a questa garanzia sono estremamente soddisfatto di aver studiato in questa scuola e soprattutto seguendo Elettronica come indirizzo. 

Materie preferite?
Le mie materie preferite sono tutte quelle di indirizzo, ma non posso fare altro che sottolineare anche l’importanza di tutte le materie complementari, che permettono di raggiungere un livello d’istruzione decisamente elevato. Negli ultimi anni, di mia iniziativa, mi sono avvicinato anche alla fisica, alla scrittura e alle ricerche storiche. Per non parlare del forte legame creatosi con lo sport, grazie alla spinta di un professore ora in pensione e con l’inglese, a causa del coinvolgente insegnamento.

Oltre allo studio quali sono le sue passioni?
Oltre allo studio adoro l’adrenalina che si prova in sella ad una moto, la perfezione degli aggeggi meccanici, lo stupore nel vedere posti nuovi, il dolore ma la conseguente soddisfazione dell’attività fisica e il piacere della buona compagnia.

Si è diplomato col massimo dei voti. E' un risultato che ha richiesto molto impegno e sacrifici?
L’essersi diplomato con il massimo dei voti per quanto poco significativo sia in futuro, non è che l’incoronazione di un duro percorso durato 5 anni. Ricordo perfettamente che durante il biennio ero, per quanto riguarda le medie, un ragazzo comune. Giunto al triennio, iniziando a studiare materie per me interessanti, la situazione si è ribaltata radicalmente.

Cioè?
Grazie al perfezionamento della tecnica di studio e alla passione per ciò che studiavo, il distaccamento dalla mediocrità iniziava a farsi notare. L’unico grande nemico affrontato in questo percorso è stata la memoria, a causa della quale sono stato interi pomeriggi (nonché weekend) a rileggere, ripetere e ripassare ogni singola materia in modo da arrivare a scuola e potermi sentire soddisfatto per quanto fatto. Lo ammetto, sono stati 5 anni molto duri, ma posso affermare ne sia assolutamente valsa la pena. D’altronde senza impegno e sacrifici non si può pretendere molto...

Distanti, ma uniti. Quanto le è mancata la sua classe?
Durante la quarantena più che la classe, con la quale mi sentivo quotidianamente, ho sofferto la mancanza della routine che ero abituato ad affrontare quotidianamente nei giorni di scuola. Una routine grazie alla quale mi sentivo vivo, autonomo ed efficiente. Nonostante comunque le video-lezioni fossero ben organizzate, la mancanza della scuola in generale si faceva sentire pensantemente. 

Ora cosa farà?
Ora ho intenzione di studiare Ingegneria dell’automazione presso l’università di Bologna. Il fine ultimo sarebbe quello di avvicinarsi al settore automobilistico unendo così la passione per la sistemistica a quella per la meccanica.

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