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Parco commerciale, Biondi (FI): "Colpo mortale al centro". I Verdi: "Forlì campione di consumo di suolo"

Le dimensioni del futuro parco commerciale di Pieve Acquedotto, presentate in tutto il suo complesso da ForlìToday, suscitano preoccupazione tra le forze politiche

Le dimensioni del futuro parco commerciale di Pieve Acquedotto, presentate in tutto il suo complesso da ForlìToday, suscitano preoccupazione tra le forze politiche. In consiglio comunale, il capogruppo di Forza Italia Lauro Biondi ha definito il parco commerciale in via di realizzazione “un colpo mortale al centro storico”. 

Per Biondi “il parco commerciale che si sta realizzando a Pieve Acquedotto è per me un colpo al cuore, un colpo inferto al centro storico”. E spiega: “So cosa è successo dal 2017 ad oggi, conosco tutto il dibattito, non so se c'è possibile modificare quella pianificazione,e  noi forze di opposizione nel 2017 eravamo intervenuti facendo rilevare cosa avrebbe comportato quella situazione”. La richiesta di Biondi è ora per il centro: “O interveniamo per porre il centro storico in posizione di competere sul piano della qualità o dell'offerta o quel colpo sarà mortale per la città. Si parla di centinaia di nuovi posti di lavoro, ma i posti di lavoro rischiano di essere un saldo negativo con quelli persi da altre parti”.

Critici anche Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi (Europa Verde): “Oltre a questo polo commerciale ci sono i 4 comparti di capannoni, facenti parte del polo ospedaliero di Vecchiazzano, approvati poco più di un anno fa con la cementificazione di altri 137.126 metri quadrati di terreno agricolo, su cui sono previsti un totale di 48.000 metri quadrati di superficie fondiaria con 28.232 di superficie utile di cui 19.265 per capannoni con supermercati e altre attività. Su viale Roma poi, accanto all’ex Marco Polo una recente variante consente ancora nuovi capannoni”.
 
“Non è ben chiaro, finora, al di là di talune dichiarazioni, che fine farà l’altro ipermercato “di fatto” di via Bertini, nel quale la proprietà sembra interessata a insediamenti più economicamente redditizi, restando invariato il consumo del suolo. Ad un centro storico ormai svuotato di attività commerciali e in declino ormai irreversibile si aggiungono capannoni su capannoni mentre decine di altri restano desolatamente vuoti, fra i quali anche alcuni ex supermercati abbandonati in favore dei nuovi insediamenti.  Il vicesindaco dice di non aver visto nessun cartello di chiusura in questi anni, ci chiediamo dove abbia vissuto”.
 
Ed ancora da Europa Verde: “Tutto ciò ridisegna una città devastata sotto il profilo ambientale ed economico. Il consumo di suolo è alle stelle, favorito dal lasso di tempo concesso in Regione, su impulso della Lega a cui si è prontamente accodato il PD prima che entrassero in vigore le nuove norme della legge, consentendo a immobiliaristi e costruttori di conservare, benché ormai insostenibili, grandi potenzialità edificatorie”.
 
“Forlì è campione per il consumo di suolo in una Regione che è terza in Italia: solo nel 2021 nella nostra città secondo i dati ISPRA c’è stato un nuovo consumo di suolo di più di 27 ettari, una enormità. L’applicazione della dilazione dell’entrata in vigore della legge ha consentito di mettere al sicuro tutti i futuri insediamenti e anzi, paradossalmente, ha innescato l’esplosione delle nuove lottizzazioni, come mostrano anche questi ultimi eventi”.
 
“La responsabilità di tanto disastro urbanistico va divisa equamente fra sinistra e destra: mentre la prima amministrava facendo un Poc commerciale con ben 97 nuovi supermercati per 195.000 metri quadrati di superficie utile a cui doveva aggiungersi l’ipermercato, la destra faceva una opposizione solo di facciata che si concretizzava in benevole astensioni, uscite dall’aula al momento del voto e altri simili giochetti politici. Dopo il passaggio di consegna fra sinistra e destra abbiamo assistito ad una sequela di varianti, una delle quali sta concludendosi in questi giorni con la pubblicazione del progetto, che ha previsto persino il trasferimento di volumetrie edificabili da Branzolino, il luogo più remoto delle campagne forlivesi, nelle economicamente molto più redditizie zone di via Biagio Bernardi e Via Medaglie d’Oro. Tutto ciò è avvenuto nonostante le pagine e pagine di riserve della Provincia di cui non si è tenuto assolutamente conto”.
 
“Non riusciamo più a tenere il conto dei comunicati, degli appelli e delle richieste di moratoria che noi Verdi abbiamo fatto. Non si può continuare così, dovrà essere data una svolta profonda alla politica Forlivese. E per questo, in vista delle prossime elezioni, intendiamo rivolgere un appello a tutti, cittadini e associazioni, per costituire con noi un fronte che contrasti queste politiche devastanti e che sappia costruire una alternativa a ciò che è in campo oggi”, concludono Rochi e Creta.

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