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Cronaca

Parco commerciale, comitato No Megastore: "La viabilità rischia il collasso in via Ravegnana come è successo in via Bertini"

“Non siamo contrari all'evoluzione del commercio, ma serve equilibrio. Si dice che arriveranno centinaia di nuovi posti di lavoro, ma quanti saranno quelli che andranno persi altrove?"

Preoccupati per la viabilità e le dimensioni del futuro parco commerciale in via di realizzazione nella zona dal casello A14 fino all'Ospedaletto: ad aggiungersi al coro è anche il comitato 'No Megastore', che per il 12 aprile ha organizzato un incontro pubblico per analizzare la situazione, invitando anche il sindaco e gli assessori della giunta comunale. “75mila mq di superfici commerciali è un abominio, è mancata la comunicazione coi cittadini, che non sapevano la reale portata dell'intero progetto della zona nord della città”, commenta Sara Conficconi del comitato 'No Megastore'. 

“Non siamo contrari all'evoluzione del commercio, ma serve equilibrio. Si dice che arriveranno centinaia di nuovi posti di lavoro, ma quanti saranno quelli che andranno persi altrove? E poi chi considera il danno ambientale, considerando che è una zona a rischio idrogeologico?”, sono le domande che pone la stessa Conficconi, presentando l'incontro che si terrà in Sala Avis (ore 20,45) con relatori Francesco Occhipinti (Legambiente), Ippolito Lamedica (urbanista) e Nadine Finke (Parents for future).

“Ci chiedono dove eravamo quando venivano approvati questi progetti? Noi è dall'inizio del 2020 che li contestiamo, fermamente convinti delle responsabilità delle precedenti amministrazioni”, sempre Conficconi. “Eravamo presenti da quando, in pieno lockdown, gli uffici comunali lavoravano ad una variante urbanistica per estendere una previsione commerciale in via Bertini. Da allora abbiamo fatto decine di eventi e chi oggi esprime malessere venga a dare una mano nel nostro comitato, perché se la città si mobilita si raggiungono anche dei risultati”, aggiunge Giorgio Adamo.

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"Viabilità rischio collasso"

Una preoccupazione specifica è sulla viabilità. Il comitato 'No Megastore' teme che il traffico collassi su via Ravegnana e via Zampeschi, andando così a sommarsi al peggioramento della viabilità su via Bertini, arrivato con la costruzione dei nuovi supermercati. “I residenti di via Bertini già vivono sequestrati in casa nelle ore di punta – tuona Conficconi -. C'è il rischio che si replichi su via Ravegnana”.

Puntualizza questo aspetto Daniele Cortesi: “Se per il centro commerciale San Giorgio si impose di non dare accesso diretto alla rotonda su via Ravegnana per il carico di traffico e solo dopo molti anni lo si è concesso in entrata, ma non in uscita sulla rotonda, perché per i nuovi insediamenti previsti su via Ravegnana viene permesso?”. Su via Ravegnana, infatti, “scaricheranno” il loro traffico un'area da 5.000 mq commerciali in 3 edifici tra via Zampeschi e via Ravegnana, un'altra da 2.300 mq esattamente di fronte (via Napoleone Bonaparte / via Ravegnana) ed anche il punto vendita da 1.500 mq già realizzato e prossimo all'apertura di abbigliamento sportivo. “Due rotatorie su via Ravegnana non risolvono di sicuro il problema”, lamenta Conficconi.

“Chiediamo anche al Comune di verificare i dati che vengono forniti dai progettisti e su cui poi si basano le pianificazioni: come è possibile che il supermercato tra via Bertini e via Pandolfa stimi un carico di traffico di 2.095 veicoli il sabato e 1500 il venerdì e un supermercato di uguali dimensioni che sorgerà in via Ravegnana, che avrebbe un'insegna che opera molto anche nelle consegne a domicilio, solo 956 veicoli stimati il venerdì”, chiede Cortesi. Le indiscrezioni, senza però conferme ufficiali, è che proprio qui ci potrà essere il primo insediamento a Forlì di Esselunga, dopo che è sfumato il progetto di via Bertini.

"Responsabilità a destra e sinistra"

Concludono quindi gli attivisti di No Megastore: “Con l'incontro del 12 aprile cercheremo di fare il punto zero. Ci dicono che ormai non si può tornare indietro, ma lo si poteva fare nel 2020 quando iniziammo a chiederlo, tre anni fa non era 'troppo tardi' ed era stato promesso di fermare il fermabile. Esistono inoltre realtà comunali vicine, come Cesena e San Lazzaro di Savena, dove si sono notevolmente ridotte le previsioni urbanistiche. Il vicesindaco Mezzacapo si è preso la paternità”.

Il comitato 'No Megastore' viene tacciato di essere vicino politicamente al Pd, vista la militanza nello stesso partito di alcuni suoi esponenti. Ma su questo è netta Conficconi: “Contestiamo e abbiamo contestato il Pd per la sua posizione dormiente. Solo ieri, in modo tardivo, il segretario Valbonesi ha riconosciuto una parziale responsabilità nelle scelte del 2017, avremmo voluto questa ammissione molto prima. In politica si può sbagliare, l'importante però è riconoscere l'errore e adoperarsi per i rimedi. C'è anche chi oggi manifesta la sua posizione contraria, ma nel 2017 era in giunta, come l'ex assessora Creta. Era in giunta ed è rimasta lì anche dopo il Piano del Commercio che ora contesta. Troppo facile ora scaternarsi che c'è un'amministrazione di colore diverso”.

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