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Cronaca

La pillola anticovid arriva in Romagna, l'infettivologo Biagetti: "Ma non possono assumerla tutti"

Paxlovid, la pillola che in 5 giorni è capace di far regredire i sintomi del Covid nelle persone con fattori di rischio, arriverà in Romagna martedì

Paxlovid, la pillola "magica" che in 5 giorni è capace di far regredire i sintomi del Covid nelle persone con fattori di rischio, arriverà in Romagna martedì. Come per gli altri antivirali gestiti direttamente dagli infettivologi delle Aziende Sanitarie Locali, il quantitativo che arriverà sarà proporzionale all'incidenza dei casi di Covid registrati nelle varie aziende sanitarie e, soprattutto, alla capacità di utilizzo dei medicinali.

"La Romagna in quest'ultimo aspetto è particolarmente virtuosa - spiega il dottor Carlo Biagetti infettivologo e responsabile del rischio infettivo per l'Ausl Romagna - Abbiamo dato dimostrazione di saper utilizzare bene e con efficacia i farmaci e quindi ne riceveremo un quantitativo maggiore rispetto a tutte le altre aziende sanitarie".

Dottore come verrà utilizzato questo nuovo farmaco, il Paxlovid, sviluppato da Pfizer per il trattamento precoce del Covid?

Innanzitutto bisogna premettere che questa compressa, che si assume per via orale, si inserisce nel contesto di diverse armi che abbiamo a disposizione per curare i pazienti. Il Paxlovid si somministra su pazienti con fattori di rischio ma con una malattia lieve e moderata (saturazione, fattori di rischio ed età elevata), che però si possono gestire a domicilio, ovvero non necessitano di ricovero e di ossigeno. Le altre armi, solo per ricordarle, sono il Sotrovimab, unica monoclonale efficace su Omicron, e i due antivirali utilizzati finora: il Molnupiravir in compresse e il Remdevisir in endovena.

In Romagna quanti farmaci di questo tipo vengono usati?

In Romagna nelle ultime tre settimane abbiamo effettuato 83 trattamenti con Molnupiravir, 118 con Remdevisir e 65 con Sotrovimab.

E ora abbiamo anche il Paxlovid. Come si utilizza?

A queste armi si è aggiunto un altro trattamento orale, in compresse, che nei test si è rivelato particolarmente efficace. Ovviamente lo diamo alle persone a cui ha senso darlo, ovvero con alcuni fattori di rischio ma che non andranno in ospedale. Va somministrato entro 5 giorni dall'esordio dei sintomi. Il medico se sospetta il Covid in un paziente con alcuni fattori di rischio (età, malattie oncologiche, ematiche, renali, obesità...) deve far fare un tampone in tempi molto rapidi per avere una risposta immediata e poi inviare una scheda all'infettivologo dell'ospedale. Questi valuterà le risposte e, se sarà necessario, prescriverà il farmaco. A quel punto si attiva la farmacia ospedaliera e potrebbero essere le stesse Usca a portare a casa la terapia. La cura consiste in tre compresse alla mattina e tre alla sera, da assumere per cinque giorni. Ricordiamo che Paxlovid è composto dall'antivirale Nirmatrelvir e da un farmaco potenziante. L'unica cosa è che bisogna stare attenti alle terapie che già sta facendo il paziente, perché il farmaco interagisce con altri farmaci e quindi va preso con grande attenzione. Secondo Aifa, Paxlovid nello studio registrativo si è dimostrato efficace nel ridurre dell'88% il rischio di ospedalizzazione e morte, se preso entro 5 giorni dall'inizio dei sintomi (dell’89% se somministrato entro 3).

I dati sulla mortalità in questi ultimi due anni in Romagna sono stati molto negativi?

Sì, rispetto alla media del quinquennio precedente al 2020 i dati sono peggiorati molto. Mentre prima i dati sulla mortalità in rapporto alla popolazione si riducevano, andando a incidere sulla media dell'età in cui si muore, ora questo dato cresce. Nel 2020 è cresciuto del 16%, nel 2021 dell'8,9%. Speriamo che, piano piano, si torni alla normalità. 

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