Tre scatoloni di carte e documenti, tutto materiale che sarà passato al setaccio nelle prossime settimane: è quanto raccolto dalla compagnia di Forlì della Guardia di Finanza, durante l'acquisizione di documenti di giovedì mattina in municipio. La Finanza vuole vedere chiaro nell'attività di una ex dipendente dell'ufficio sviluppo economico, che, per le accuse, avrebbe intascato del denaro dato da un commerciante ambulante come tassa di occupazione per il suolo pubblico. Un episodio avvenuto lo scorso anno e che già aveva portato ad un procedimento disciplinare interno nei confronti della dipendente e il trasferimento ad altro ufficio.

Lo stesso Comune, dopo la segnalazione dell'ambulante, aveva fatto la denuncia formale in Procura a cui ora la Guardia di Finanza, sulla base di un'inchiesta seguita dal pm Laura Brunelli, ha acquisito le carte. In particolare le Fiamme Gialle cercano di capire se l'azione della dipendente comunale di presunto peculato è avvenuta solo in quel frangente, che gli investigatori definiscono “sostanzialmente acclarato”, oppure se queste appropriazioni erano un “modus operandi” frequente.  L'esame dei tre scatoloni di autorizzazioni e concessioni potrà dare risposte in merito.

Da parte sua, il Comune di Forlì fa sapere che “l’intervento della Magistratura è stato attivato su segnalazione dall’Amministrazione comunale che, dopo aver avviato e aver dato corso a procedimento interno, nel maggio 2016 ha presentato specifica segnalazione alla Procura della Repubblica di Forlì”. Ed ancora: “In merito all’inchiesta in corso, il Comune di Forlì assicura massima collaborazione e, una volta definito il rilievo giuridico, adotterà tutte le misure necessarie e doverose alla tutela dei cittadini e dell’ente. Si tratta di un episodio che, qualora dimostri la fondatezza dei rilievi accusatori, rappresenterebbe un grave danno anche nei confronti di tutto il personale che compie quotidianamente il proprio dovere e di una Amministrazione che imposta il proprio lavoro sui valori di trasparenza”.