Per snidare pedofili online, Anonymous viola l'identità su Facebook di un ristoratore

La sua vita è stata stravolta da Anonymous Italia mentre stava tranquillamente lavorando nel suo piccolo locale, l’hamburgheria “Il Burghetto” nel centro storico di Forlì. Tra un hamburger e l’altro da servire ai tavoli del localino di via Regnoli, Elia Bertozzi, 36 anni, inizia a ricevere messaggi pieni di insulti sul messanger di Facebook, senza capire il perché, ma li lascia stare al momento in quanto c’è un locale pieno da mandare avanti. E’ il 29 dello scorso dicembre e sulle prime si prende una gran paura, perché per lui  Anonymous Italia è un nome sentito di sfuggita e non ben chiaro. Poi legge di pedofili, commenti che lo minacciano e la paura si fa ancora più grossa e corre dritto in Questura.

In verità, la situazione era già chiarissima e spiegata dallo stesso Anonymous Italia al malcapitato ristoratore. Il collettivo di hacker che prende il nome di Anonymous Italia sostanzialmente si è impadronito del profilo Fb di Bertozzi e lo ha utilizzato per snidare un gruppo di soggetti che, a suo dire, praticano o proteggono o lucrano sulla pedofilia online. Una volta entrato illegalmente nella sua identità, l’hacker  l’ha “usata” per colpire sette o otto persone, mandando loro un avvertimento, vale a dire che Anonymous era a conoscenza di loro presunte attività su internet connesse con la pedofilia. Ma la risposte dei diretti interessati, piene di minacce, insulti e oscenità, sono arrivate al profilo poi subito restituito a Bertozzi, che si è trovato così col cerino in mano. Vai a spiegarlo, infatti, alla polizia e a degli sconosciuti, che a parlare col suo nome su Facebook in verità non era lui. La denuncia alla Questura di Forlì è stata subitanea, anche per ripararsi da possibili ritorsioni. 

PERCHE’ ANONYMOUS HA HACKERATO IL PROFILO? ==> continua