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Cronaca

Per snidare pedofili online, Anonymous viola l'identità su Facebook di un ristoratore

La sua vita è stata stravolta da Anonymous Italia mentre stava tranquillamente lavorando nel suo piccolo locale in centro storico a Forlì


Qual è il meccanismo? L’hacker, che non vuole palesarsi, si prende il profilo di un utente Fb, lo usa per palesare i potenziali pedofili, scrivendo direttamente a loro. In questo caso, per pararsi da qualsiasi azione ritorsiva o denuncia, il vero “titolare” del profilo Facebook è costretto a denunciare il furto della sua identità e in questo modo rende inevitabilmente noto alla Polizia Postale anche i profili dei destinatari dei messaggi di Anonymous, vale a dire i presunti pedofili. Nel caso di Bertozzi Anonymous ha lasciato infine una sua “firma”, hackerando l’indirizzo Gmail di lavoro del ristoratore forlivese e augurandogli un Buon Anno “senza preoccupazioni”. 

Bertozzi si è quindi reso conto di essere stato tirato in mezzo in una battaglia più grande di lui, ma alla fine – smaltita l’iniziale paura – si è fatto una ragione dell’operato di Anonymous: “Mi sono sentito usato, ma alla fine se lo fanno per scovare dei pedofili, ben venga”. Tra l’altro la stessa Polizia Postale l’ha rincuorato sul fatto che sono a conoscenza che questa è una delle modalità usate da Anonymous. C’è anche da dire che i meccanismi della macchina giudiziaria sono diversi da quelli di Anonymous, muovendosi in un contesto che deve unire certezza dell’identificazione del sospettato e garanzie per chiunque si trovi sotto indagine. Per questo non è automatico che l’azione dell’hacker avrà un effetto immediato, vale a dire l'incriminazione di eventuali pedofili. Conclude Bertozzi: “In tutta questa vicenda, al di là di tutto, mi sono reso conto di quanto siano facilmente violabili i nostri dati elettronici”.

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