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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Forlimpopoli

Pellegrino è senza confini: l'Artusi sbarca anche in Messico

Oltre alla mostra, l'iniziativa nella capitale messicana ha ospitato un laboratorio di cucina sulle minestre artusiane, stimolato anche dal tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”

Pellegrino Artusi ambasciatore della cucina italiana in Messico. Non è il solito slogan, bensì un progetto concreto che vede protagonisti Casa Artusi e la Regione Emilia-Romagna, insieme nella mostra “Pellegrino Artusi: L’unità italiana in cucina”, inaugurata in questi giorni presso l’Istituto Italiano di Cultura a Città del Messico. L’occasione dell’iniziativa, realizzata grazie alla Consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo, all’Assessorato Cultura e alla collaborazione dell’Associazione Emiliano Romagnoli in Messico è la celebrazione di due importanti manifestazioni: “Anno dell’Italia in America Latina” ed “Emilia-Romagna verso Expo 2015”, che non potevano non avere quale personaggio di punta il gastronomo di Forlimpopoli, unificatore della cucina italiana.

Nel corso dell’inaugurazione, introdotta dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Città del Messico Gianni Vinciguerra, la curatrice della mostra e vice Presidente di Casa Artusi Laila Tentoni ha tenuto un seminario sulla figura di Pellegrino Artusi, padre ed ambasciatore della cucina italiana nel mondo, e sul ruolo di Casa Artusi.

Oltre alla mostra, l'iniziativa nella capitale messicana ha ospitato un laboratorio di cucina sulle minestre artusiane, stimolato anche dal tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Lezioni sulla pasta fatta a mano tenuti da Carla Brigliadori, responsabile della scuola di cucina di Casa Artusi, hanno arricchito la manifestazione, che ha avuto per protagonisti i prodotti Dop e Igp dell'Emilia Romagna.

“Prima ancora che una persona, Pellegrino Artusi è un libro di cucina, anzi il libro di cucina per eccellenza, quello che fonda la cucina italiana moderna, conosciuto in tutto il mondo – spiega Laila Tentoni, vice Presidente di Casa Artusi – Stampato in quindici edizioni, dal 1981 al 1911, ancora oggi viene tradotto in numerosissime lingue, tanto da rappresentare uno dei libri italiani più celebri al mondo”.

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