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Cronaca

Per la cura dell'infarto nuovi spazi rinnovati

Attrezzature all'avanguardia e locali rinnovati per garantire un trattamento ancor più puntuale dell'infarto miocardico acuto e delle aritmie cardiache. Si apre il sipario sul ristrutturato Laboratorio di Emodinamica ed Elettrofisiologia

Attrezzature all’avanguardia e locali rinnovati per garantire un trattamento ancor più puntuale dell’infarto miocardico acuto e delle aritmie cardiache. Si apre il sipario sul ristrutturato Laboratorio di Emodinamica ed Elettrofisiologia dell’U.O. di Cardiologia dell’Ausl di Forlì, diretta da Marcello Galvani, che vede così rafforzato il proprio ruolo di centro di riferimento provinciale in tali settori. L’inaugurazione ufficiale è avvenuta lunedì 12 dicembre alla presenza dell’assessore regionale alle politiche per la salute Carlo Lusenti, del sindaco di Forlì Roberto Balzani, e del Direttore generale dell’Ausl di Forlì Licia Petropulacos.

Grazie ai lavori, effettuati nel pieno rispetto dei tempi previsti, l’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì potrà ora contare su due sale angiografiche e su un nuovo ambiente per l’elettrofisiolgia, dotati di tecnologie di ultima generazione, sia per quanto riguarda l’angiografo sia per quanto riguardo il sistema Carto per il mappaggio tridimensionale e la cura delle aritmie cardiache complesse.

«Il nuovo angiografo rappresenta il top di gamma del settore – illustra Galvani, direttore dell’U.O. di Cardiologia dell’Ausl di Forlì – rispetto a quello precedentemente utilizzato offre diversi vantaggi. In primo luogo è più versatile, e, di conseguenza, oltre che per gli interventi coronarici, può essere impiegato anche per l’attività vascolare. Inoltre, consente di effettuare, agendo direttamente dalla consolle, ecografie intracoronariche e intravascolari». Un altro punto di forza è la possibilità di effettuare la misurazione della riserva di flusso coronarico. «Al suo interno – spiega Galvani – sono già integrati gli strumenti diretti a eseguire questo controllo, che costituisce la modalità migliore per capire se una stenosi coronarica di grado intermedio necessita o meno di dilatazione col palloncino». Con tale sistema, nella nuova sala di Emodinamica si potrà, infine, procedere all’acquisizione di immagini Tac, in grado di guidare gli interventi, senza bisogno, quindi, di iniettare il liquido di contrasto durante la procedura invasiva.

Passando all’elettrofisiologia, il piatto forte è il sistema tridimensionale di ricostruzione delle strutture cardiache Carto, fondamentale per effettuare le ablazioni transcatetere più complesse, ovvero quelle che prevedono il passaggio del catetere ablatore dall’atrio destro al sinistro, garantendo così migliori risultati clinici, maggiore sicurezza per il paziente, e movimenti più semplici.

Complessivamente, fra lavori di ristrutturazione e acquisto delle nuove tecnologie, l’investimento dell’Azienda Usl di Forlì ammonta a oltre due milioni di euro, in virtù dei quali ora, l’U.O. di Cardiologia si pone, a livello di attrezzature, ai vertici in Emilia-Romagna, Inoltre, in questo modo, viene potenziato ulteriormente il percorso per fronteggiare l’infarto miocardico acuto, attivo, in collaborazione col 118 dal 2006, e vero fiore all’occhiello dell’unità. Grazie a tale percorso, infatti, è stato abbreviato al massimo il tempo fra diagnosi e riapertura della coronaria e, in quattro anni, si sono effettuate quasi 900 angioplastiche primarie. I risultati non sono mancati: a partire dal 2006, nella provincia di Forlì-Cesena, la mortalità per infarto miocardico acuto si è più che dimezzata (-56%), arrivando all’attuale 4,8%, mentre la degenza media è passata dal 9 a 6 giorni (-31%).

«La nostra unità – illustra il dott. Galvani – sottopone ad angioplastica primaria, vale a dire all’apertura, attraverso il palloncino, dell’arteria chiusa responsabile dell’infarto, tutti i pazienti a rischio individuati grazie all’elettrocardiogramma eseguito a domicilio dal 118. Prima, il paziente con sintomo di dolore al petto doveva recarsi al Pronto Soccorso, effettuare l’elettrocardiogramma e attendere la valutazione del cardiologo; solo a quel punto poteva essere inviato al laboratorio di Emodinamica. Ora, invece, il cardiologo, ricevuti in tempo reale i risultati dell’esame eseguito a domicilio, può subito disporre la riapertura coronarica. In questo modo, in media, si hanno tempi inferiori di circa 30 minuti rispetto a quelli considerati standard».

Chiaramente, del potenziamento beneficerà anche l’altra punta di eccellenza dell’unità, l’elettrofisiologia. «In questo campo – spiega il direttore – forniamo supporto a Cesena per le tecniche di interruzione di varie aritmie cardiache che si effettuano attraverso catetere. Nel campo dell’ablazione transcatetere, effettuata dal 1995, siamo, infatti, da numerosi anni, uno dei primi centri in Emilia-Romagna per numero d’interventi eseguiti, con un aumento dell’attività stimato intorno al 25%. Inoltre, pratichiamo pure l’ablazione della fibrillazione atriale, un’aritmia molto comune nelle persone anziane e spesso responsabile di scompensi cardiaci».

 

 

 

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