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Cronaca

"Personale ridotto all'osso in carcere, difficile coprire anche la custodia attenuata"

Gli agenti penitenziari non sono sufficienti per coprire tutti i servizi del carcere della Rocca, tanto più che presto arriverà una sezione di custodia attenuata

Gli agenti penitenziari non sono sufficienti per coprire tutti i servizi del carcere della Rocca, tanto più che presto arriverà una sezione di custodia attenuata. A mettere le mani avanti sono i sindacati del personale della Polizia Penitenziaria. L’agente penitenziario è un mestiere difficile che, tra i tanti incarichi, svolge anche il compito di tutelare la sicurezza all’interno degli istituti di pena e partecipa alle attività di osservazione e trattamento dei detenuti. Un lavoro svolto dentro al carcere, quindi non sempre compreso e conosciuto a tutta la popolazione. Spesso è un lavoro che implica fronteggiare aggressioni tra detenuti o verso agenti ,che sono avvenute e avvengono tuttora. Per garantire sicurezza al carcere c'è quindi bisogno di un numero cospicuo di personale in servizio.

“La Polizia Penitenziaria si trova in una situazione davvero drammatica poiché il numero degli agenti è risicato rispetto a quanto in realtà ne servirebbe- a parlarne chiaramente è il coordinatore Cgil della Polizia Penitenziaria Antonio Rocca :- siamo 96 agenti, tra uomini e donne, di cui 33 di essi svolgono compiti insopprimibili come matricola, ufficio servizi, nucleo traduzioni, piantonamenti e i 60 restanti comprendono dirigenti e sotto ufficiali. Stiamo quindi parlando di 36 agenti che lavorano su turni che danno disponibilità h24 e che devono coprire tutto l’istituto e i loro servizi”

Si pensi che la Casa Circondariale di Forlì è un complesso molto grande che prevede una capienza di 130 detenuti, ma che in passato ha raggiunto anche numeri più alti. È un carcere importante per la Romagna poiché dispone anche della sezione femminile ed è imminente l apertura della sezione a Custodia Attenuata. “Noi non diciamo no all’apertura della sezione a Custodia Attenuata ma dobbiamo avere le condizioni per poterci lavorare al meglio e non con quelle attuali - dice sempre Antonio Rocca - siamo al livello in cui agenti che dovrebbero fare 6 ore giornaliere ne fanno 8 senza sapere quando gli verranno pagati gli straordinari. Gli agenti in servizio ora non sono dei giovanotti, uno dei più giovani ha 45 anni e a breve avremo tre pensionamenti.”

“A Forlì siamo ancora in attesa del nuovo carcere che continua a veder slittare la data di fine lavori - spiega Daniela Avantaggiato. Segretaria della Cgil Funzione Pubblica Forlì -. Gli agenti si trovano oggi in una struttura inadeguata che non predispone neanche di suppellettili per lavorare come scrivanie o stufe per il riscaldamento”. “Ci sono stati grandi tagli da parte del governo e questo a portato a tutto ciò - dice Luciano Ianigro coordinatore Cgil della Polizia Penitenziaria Funzione Pubblica dell’Emilia Romagna - in tutta Italia gli agenti penitenziari si trovano più o meno in queste condizioni. Si sono fatti sempre provvedimenti “tampone” per arginare l’emergenza ma non bastano più. Abbiamo scritto alle autorità a Roma ma ancora nessuno ha dato risposte.”

“Ringrazio davvero i colleghi per il loro grande spirito di sacrificio e delle loro famiglie per il lavoro che svolgono. Purtroppo è un lavoro che non viene sempre compreso ma dentro c è tanta umanità.”conclude Antonio Rocca.

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