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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pesca di frodo nel Canale Emiliano Romagnolo, denuncia della Lega Nord

Canali ostaggio dei predoni di fiume, con reti da pesca gettate illegalmente. Vittime dei bracconieri sono carassi, carpe, persici e siluri un tempo protagonisti indiscussi di canali e corsi d'acqua emiliano romagnoli

Canali ostaggio dei predoni di fiume, con reti da pesca gettate illegalmente. Vittime dei bracconieri sono carassi, carpe, persici e siluri un tempo protagonisti indiscussi di canali e corsi d'acqua emiliano romagnoli e oggi a rischio estinzione a causa della pesca selvaggia, dei controlli a singhiozzo e delle sanzioni insufficienti.
 

"Questa volta il luogo del delitto è il canale emiliano romagnolo nei pressi di Villafranca a Forlì ma il modus operandi è più o meno lo stesso. Un auto parcheggiata poco distante, quattro persone - due per sponda - che armeggiano indisturbate e poi l'amara sorpresa: numerose reti da pesca buttate illegalmente per poi essere recuperate con un ghiotto bottino. Questa è solo una delle tante segnalazioni pervenuteci in questi mesi che denunciano un mercato fuori controllo di bracconieri senza scrupoli che poco alla volta stanno depauperando i nostri fiumi". sono le parole del consigliere regionale della Lega Nord Romagna, Massimiliano Pompignoli.


 

Dopo la recente approvazione in aula della risoluzione bipartisan per l'inasprimento delle sanzioni contro la pesca di frodo, Pompignoli parla di "vere e proprie famiglie con rigide gerarchie, la maggior parte provenienti dai paesi dell'est, che monopolizzano il traffico della pesca illegale e i relativi guadagni. Quintali di pescato compresso in celle frigorifere e immesso illegalmente nei mercati oltre frontiera bypassando i necessari controlli sanitari - questo è lo scenario che giorno dopo giorno si ripete a danno dei nostri onesti pescatori e dei consumatori."


 

"E' chiaro che il fenomeno è fuori controllo" - conclude il consigliere leghista "e va arginato il prima possibile con azioni preventive e di contrasto attraverso l'utilizzo di risorse e mezzi in grado di mettere un freno a una piaga che sta colpendo in maniera silente il nostro territorio e i nostri fiumi".

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