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Storia

Verso il 25 aprile, posate le pietre d'Inciampo alla memoria di Arturo e Tonino Spazzoli

Lunedì si è svolta al Parco della Resistenza (ingresso da viale Spazzoli) la posa delle pietre d’Inciampo alla memoria di Arturo e Tonino Spazzoli

Al via il nutrito programma di iniziative elaborato dal Comune di Forlì per celebrare il 78esimo anniversario della Liberazione. Lunedì si è svolta al Parco della Resistenza (ingresso da viale Spazzoli) la posa delle pietre d’Inciampo alla memoria di Arturo e Tonino Spazzoli. Gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Marconi” hanno presentato un ricordo dei martiri uccisi dai nazifascisti. Hanno partecipato classi del Liceo Scientifico “Fulcieri Paulucci di Calboli”, del Liceo Classico “Morgagni”, del Liceo Artistico e Musicale “Antonio Canova” e della scuola primaria “Aurelio Saffi”. A seguire, in via Fratelli Spazzoli 41, si è svolta la cerimonia della posa delle Pietre d’Inciampo alla presenza del sindaco del Comune di Forlì Gian Luca Zattini e i famigliari dei fratelli Spazzoli.

La cerimonia della posa delle pietre d’Inciampo alla memoria di Arturo e Tonino Spazzoli

Tonino Spazzoli fu combattente nella Grande Guerra, ardito, pluridecorato al valor militare, volontario nell’impresa dannunziana di Fiume, protagonista delle lotte fra il 1919 e il 1924, imprenditore, confinato politico dal fascismo in Lucania, protagonista della trafila antifascista fortemente improntata ai valori patriottici che lo vide attivo insieme al fratello Arturo, molto più giovane di lui, in una rete clandestina della quale facevano parte esponenti del mondo mazziniano, azionista e socialista, militari e uomini dell’arditismo, in stretto collegamento con gli Alleati. Il giovane Arturo fu inquadrato come agente dell’Oss, il servizio segreto americano.

La loro tragica fine, avvenuta fra il 18 e il 19 agosto 1944 insieme a Adirano Casadei, Silvio Corbari e Iris Versari, partigiani di un gruppo autonomo con il quale avevano collaborato in diverse azioni fra cui la missione “Radio Zella”, è divenuta uno dei simboli forlivesi della Lotta di Liberazione nella nostra città. Tonino fu ucciso dai nazifascisti il 19 agosto 1944. Martoriato da giorni di sevizie e torture, era stato anche costretto al supplizio di vedere il corpo senza vita del fratello Arturo, appeso ai lampioni di piazza Saffi accanto a quelli di Iris Versari, Adriano Casadei e Silvio Corbari. I quattro erano caduti il 18 agosto 1944, vittime dell'attacco di nazisti e fascisti alla base di Ca’ Cornio, nelle colline fra Modigliana e Tredozio. I loro corpi senza vita furono appesi ai lampioni di piazza Saffi, alla vista di tutta la cittadinanza in segno di disprezzo e per seminare terrore. Al contrario suscitarono tra la popolazione sdegno, rabbia e ribellione. 

Fra le imprese alle quali collaborarono i fratelli Spazzoli spicca il salvataggio dei Generali Inglesi che dall’Appennino dell’alto Bidente furono portati oltre le linee del fronte, nel sud Italia; così come sta emergendo la collaborazione che garantirono in chiave di assistenza, protezione, salvataggio e scambio di informazioni che offrì aiuto a un numero elevato di prigionieri britannici e americani. Il valore dei Fratelli Spazzoli è testimonianza di un mondo della Resistenza impregnato di passione civile e senso del dovere, che tanto ha contribuito a dare dignità all’Italia, anche agli occhi delle forze alleate e del mondo democratico. Un valore forgiato dal massimo sacrificio che è fondamento della Repubblica Italiana e della sua Costituzione. 

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