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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La Pinacoteca "dimentica" i donatori nelle didascalie, l'assessore: "Rimedieremo"

"Il mio avo Pietro Guarini ha donato molte opere alla città di Forlì, ed è di fatto il fondatore delle collezioni cittadine, eppure il suo nome è scomparso dalla Pinacoteca"

“Il mio avo Pietro Guarini ha donato molte opere alla città di Forlì, ed è di fatto il fondatore delle collezioni cittadine, eppure il suo nome è scomparso dalla Pinacoteca di Forlì”. A dirlo è Cosimo Guarini Fabri, proprietario del palazzo nobiliare Guarini Torelli di corso Garibaldi che sabato sarà aperto al pubblico, per la prima volta, in occasione delle Giornate di Primavera del Fai. Nel corso della visita condotta in anteprima per la stampa assieme ai membri dell’Associazione e all’assessore alla Cultura del Comune di Forlì, Elisa Giovannetti, Guarini ha espresso il suo rammarico per il fatto che nelle didascalie della Pinacoteca, dopo il trasferimento dal palazzo del Merenda al San Domenico, è sparito ogni riferimento a Pietro Guarini, per intenderci colui che donò alla città il famoso dipinto della Fiasca Fiorita. “E’ da tempo che faccio presente questa cosa al Comune – ha detto il conte – ma ancora non si è posto rimedio. Mi sembra un riconoscimento doveroso”. 

L’assessore Giovannetti ha assicurato che la questione sta per arrivare ad una sua soluzione. “Stiamo rivedendo tutto il sistema di didascalie della Pinacoteca e garantisco che il nome di Pietro tornerà visibile anche perché non possiamo dimenticare che fu proprio la famiglia Guarini, e Pietro in particolare, a iniziare la tradizione di lasciti di opere che poi fu seguita da altri nobili della città”. Mentre la Fiasca Fiorita fu donata alla città da Pietro Guarini, l’Ebe fu venduta dagli eredi al Consiglio comunale di Forlì nel 1887 e oggi si trova al San Domenico dopo essere stata per molti al Palazzo Merenda e prima ancora a Palazzo Guarini Torelli di corso Garibaldi dove il 19 si potrà ammirare anche la sala ottagonale nella quale al centro era stata collocata l’Ebe per essere visibile da ogni lato.
 

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