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Cronaca

Nuovo interrogatorio per Pini sul filone d'inchiesta della Dda: l'ex deputato risponde alle domande degli inquirenti

Secondo interrogatorio davanti al Gip di Bologna per Gian Luca Pini, in questo caso nel filone investigativo curato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.

Secondo interrogatorio davanti al Gip di Bologna per Gian Luca Pini, in questo caso nel filone investigativo curato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. L'ex parlamentare è stato sentito lunedì mattina in videoconferenza dal carcere di Ravenna e ha scelto di rispondere alle domande degli inquirenti anche sulla seconda tranche di addebiti.

Questo troncone riguarda un traffico internazionale di droga (di cui Pini non è accusato), che vede come figura centrale l'imprenditore dell'autotrasporto Gianluca Fiore, con cui Pini però avrebbe avuto contatti frequenti e affari in comune. Netta la posizione dell'ex deputato. Rimarca l'avvocato della difesa Carlo Nannini: “Pini non è mai stato socio di Fiore, non ha mai avuto attività imprenditoriali comuni con lui e non era a conoscenza di eventuali attività su stupefacenti”. E' stata quindi rinnovata la richiesta di attenuazione della pena ai domiciliari o di totale scarcerazione.

Contestata a Pini, invece, un'attività di raccolta di informazioni tramite conoscenze in Polizia e tra i Carabinieri. In cambio, secondo le ipotesi di accusa, i referenti nelle forze dell'ordine avrebbero ottenuto trasferimenti in uffici più graditi. Un'azione che, sempre per Nannini, non rappresenterebbe comunque una corruzione: “E' quello che in gergo si può chiamare una raccomandazione, ma tutto si ferma qui. Non c'è alcun patto criminale, Pini non ha chiesto nulla in cambio”.  Fiore, difeso dall'avvocato Marco Martines del Foro di Forlì si è avvalso della facoltà di non rispondere, in attesa di poter avere pieno accesso alle carte dell'accusa.

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