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L'ondata di maltempo / Santa Sofia

Piogge abbondanti, la diga guadagna oltre cinque metri: "Ma siamo ancora ben al di sotto della media storica"

Nell'entroterra sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia in 24 ore, mentre in pianura più di 25 millimetri

L'ultima perturbazione ha portato abbondanti precipitazioni in tutto il Forlivese, in particolar modo nell'entroterra come preavvisato attraverso l'allerta di Protezione Civile. I corsi d'acqua si sono gonfiati, con il Bidente e il Montone che hanno superato il primo livello di soglia rispettivamente a Meldola e Rocca San Casciano, dove si trovano installati gli idrometri del servizio meteorologico dell'Arpae. Nell'entroterra sono caduti circa 100 millimetri di pioggia in 24 ore, mentre in pianura più di 25 millimetri. Tanto "oro blu" per la diga di Ridracoli, il cui volume venerdì sera era oltre il 52%, più di 17,2 milioni di metri cubi sul totale di oltre 33 milioni. Nelle ultime 24 ore il livello dell'invaso è cresciuto di quasi quattro metri, superando quota 538 metri, a 19 metri dal livello di sforo.

Il treno di perturbazioni che da metà novembre ha attraversato il Forlivese, spiega il presidente di Romagna Acque - Società delle Fonti, Tonino Bernabè, "è senza alcun dubbio positivo, perchè ha garantito un'inversione della curva dell'invaso, ma le piogge del 2022 sono state ridotte rispetto al passato e quindi il dato del volume disponibile rispetto alla media storica del periodo è significativamente più basso". L'inversione di tendenza è avvenuto il 19 novembre, quando è stata toccata la quota minima di 521,59 metri, con un volume di 8,2 milioni di metri cubi. Snocciolando i dati, dal primo dicembre sono caduti oltre 208 millimetri di pioggia, un quantitativo superiore rispetto alla media storica di 158 millimetri, mentre dal primo gennaio i pluviometri hanno accumulato 1123,8 millimetri di pioggia a fronte dei 1434 millimetri della media del periiodo, con un recupero delle precipitazioni nel periodo tra aprile e maggio ed appunto in questo primo scorcio di dicembre. "L'acqua arrivata negli ultimi giorni sarà utilizzata razionalmente, considerando il fatto che con maggiori quantitativi avremo più possibilità nell'utilizzo delle diverse fonti nella logica d'integrazione delle infrastrutture presenti. Ora dipendiamo maggiormente dal Canale Emiliano Romagnolo o dalle restanti fonti locali e possiamo utilizzare in minore misura che in passato la fonte di Ridracoli".

Bernabè ricorda che "nei mesi freddi la fonte principale è quella che, se utilizzata maggiormente, consente la ricarica di quelle locali, che vengono a loro volta sfruttate maggiormente durante i periodi estivi quando c'è un aumento dei consumi per effetto di un maggior flusso turistico lungo la costa". Nei giorni scorsi si è vista anche la neve sulle vette, già sciolta per effetto delle correnti sud-occidentali che hanno portato ad un repentino aumento termico: "Le prime nevicate non hanno rappresentato un apporto significativo alla diga, perchè la neve caduta è principalmente evaporata, ma comunque fiumi e torrenti hanno ricevuto un buon apporto di acqua. Speriamo nelle prossime settimane in precipitazioni nevose e freddo duraturo, in modo da preservare la neve nel tempo ed avere poi uno scioglimento progressivo che consentirebbe un apporto significativo alla diga".

Da metà novembre, quando si è verificato il picco negativo, il "gigante della Romagna" ha guadagnato oltre 15 metri: "Solitamente in questo periodo avevamo oltre 8 milioni di metri cubi in più, guardando alla media storica, ovvero oltre 20 milioni di metri cubi. Dal 19 novembre la diga è cresciuta di oltre 9 milioni di metri cubi. Se la tendenza legata alla piovosità continua ad essere quella che abbiamo visto nelle ultime settimane si potrebbe concludere l'anno recuperando i milioni di metri cubi d'acqua che mancano per appaiarci alla media storica". Più acqua in diga vuole dire anche una maggiore qualità: questo, spiega Bernabè, "perchè più il volume è basso e più crescono gli elementi organici verso il fondo. Inoltre la diga è la fonte che richiede meno energia, con un impatto positivo per quanto concerne i costi per la società, a differenza dei pozzi e del Canale Emiliano Romagnolo che sono fonti più energivore. L'importante è garantire sempre la risorsa. La diversificazione delle fonti e la loro integrazione è ciò che ci garantisce la qualità del servizio".

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