rotate-mobile
Cronaca

"Via il crocifisso dal pantheon del cimitero, incombe sulle cerimonie laiche e non cattoliche"

La richiesta è arrivata, nel corso della seconda commissione consigliare di martedì pomeriggio, per bocca del consigliere di 'Forlì & Co” (centro-sinistra) Giorgio Calderoni

Togliere il crocifisso ligneo dal Pantheon del cimitero, l'edificio monumentale che si trova al centro della parte storica del principale camposanto della città, in via Ravegnana: la richiesta è arrivata, nel corso della seconda commissione consigliare di martedì pomeriggio, per bocca del consigliere di 'Forlì & Co” (centro-sinistra) Giorgio Calderoni. La richiesta è sopraggiunta nell'ambito di un dibattito sulla 'Sala del commiato laico' che Forlì attende da anni e più volte richiesta, anche alla passata amministrazione guidata da Davide Drei, dalla Consulta Laica Forlivese. 

"Pantheon, edificio laico"

Calderoni ricostruisce la storia del “Pantheon”: “Dal 2016 è scaduta la convenzione con la curia, che ora usa la sala, previa domanda, al pari delle altre confessioni religiose e al pari di altre cerimonie funebri non confessionali, purché consone al nostro ordinamento giuridico. Per una sedimentazione storica l'edificio è diventato nel tempo un famedio dei nostri cittadini illustri, poi è diventato prevalente ad uso di chiesa, tanto che in passato c'erano anche funzioni religiose non funebri”. La richiesta, in particolare, è di “restituire il pantheon alla sua vocazione originaria, facendolo tornando edificio civile, con un utilizzo multiforme adatto a tutte le cerimonie religiose o meno”. Tuttavia, per Calderoni, questo non è possibile in quanto “è un locale non neutro, dato che è rimasto un crocifisso ligneo su un piccolo altare. Il crocifisso ligneo, montato negli anni '30, è molto incombente fin dall'ingresso e rende la sala poco adatta ad un uso non cattolico”.

Non solo: per Calderoni la sua rimozione è possibile. “Lo spostamento di questo bene artistico, anche all'interno di altri luoghi del cimitero deve essere autorizzato dalla Soprintendenza non solo di Ravenna e anche quella di Bologna, ma da contatti informali pare un percorso fattibile”. La richiesta rimette però in discussione il progetto già licenziato dal Consiglio Comunale di realizzare una 'sala del commiato laico' in una sala adiacente all'attuale camera mortuaria dell'ospedale Morgagni-Pierantoni, dopo che è tramontato il progetto della vecchia amministrazione di usare l'ex obitorio, ora destinato a sede universitaria dei nuovi corsi di laurea in Medicina. Tuttavia, per Calderoni, il disallestimento del crocifisso dal Pantheon sarebbe necessario come “soluzione provvisoria, in attesa della nuova Sala del commiato laico all'ospedale”.

Il dibattito: "Dove lo mettiamo?"

Scettico è però l'assessore al Patrimonio Vittorio Cicognani: “Sto dando corso al precedente impegno votato dal Consiglio comunale alla giunta per la realizzazione della sala del commiato laico presso la camera mortuaria dell'ospedale. Non è stata data agli uffici come priorità, ma questi hanno già fatto rilievi per una bozza di progetto preliminare”. Cicognani è contrario alla rimozione del crocifisso: “Se deve essere una soluzione transitoria l'uso del pantheon, non so se staremo in tempi brevi considerati i tempi di risposta delle Soprintendenze e l'organizzazione di un progetto su dove destinare il crocifisso, dato che chi propone di spostarlo dovrebbe anche dire dove vuole metterlo”. Per Cicognani inoltre tale richiesta “non era stata fatta alla passata amministrazione e i tempi dello spostamento sono notevoli”.

Calderoni ha aperto anche ad uno spostamento in un luogo meno centrale del pantheon stesso e ha trovato però una sponda, nella maggioranza, nel capogruppo di Forza Italia (e storico esponente repubblicano) Lauro Biondi: “Dobbiamo iniziare la pratica alla Soprintendenza per postare questi due oggetti, così intanto potremo avere per il futuro una valutazione come beni artistici”, però, “mantenendo la soluzione della sala del commiato all'attuale camera mortuaria, dato che alla fine i deceduti partono da lì per i rispettivi luoghi di sepoltura”. Contraria, invece, Elisabetta Tassinari (Lega): “Non ritengo fattibile mettere questo crocifisso in un angolo della stessa sala”

“Forno crematorio al cimitero”

Nella presentazione della richiesta relativa al Pantheon del cimitero, condivisa con il Pd, Calderoni ha aggiunto a titolo personale anche quella di “valutare di realizzare al cimitero monumentale un impianto di cremazione, dato che la città di Forlì è l'unico capoluogo che ne è sprovvisto e che c'è a disposizione un'area di circa di un ettaro che potrebbe essere destinata a questo scopo”. Attualmente Forlì si serve dell'impianto di Cesena e che la cremazione viene scelta per circa il 30% dei decessi. 

Su quest'ultima idea c'è il fuoco di sbarramento di maggioranza e opposizione. “Vogliamo un altro inceneritore a Forlì? Non sono sufficienti i due camini che abbiamo a Coriano?”, replica secco Cicognani. Contraria anche Loretta Prati, consigliera Pd: “L'impianto di cremazione non è citato nella mozione del centro-sinistra e non lo condivido. La zona di Coriano, Pianta e Ospedaletto è già occupata da due inceneritori, un forno crematorio non dovrebbe essere collocato in una zona già così compromessa dal punto di vista ambientale dato che ogni cosa bruciata produce sostanze tossiche emesse nell'aria, non è questo il momento per discuterne”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Via il crocifisso dal pantheon del cimitero, incombe sulle cerimonie laiche e non cattoliche"

ForlìToday è in caricamento