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Cronaca

Polo commerciale di via Bertini, Cgil-Cisl-Uil: "Si rischia di perdere posti di lavoro e avere più precari"

"In un territorio già saturo di esercizi commerciali, l’apertura di una nuova “cittadella del consumo” non darà di certo ai cittadini più soldi in tasca da spendere"

"In un territorio già saturo di esercizi commerciali, l’apertura di una nuova “cittadella del consumo” non darà di certo ai cittadini più soldi in tasca da spendere. Pertanto ci troveremo di fronte alla stessa torta da ripartire in fette sempre più piccole tra i vari competitori che comporterà necessariamente la chiusura di alcune attività, a fronte dell’apertura di altre, con conseguente precarizzazione dell’occupazione": sono i timori dei sindacalisti del commercio in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil. In una nota Raffaele Batani (Filcams-Cgil), Marco Fabbri (Fisascat Cisl) e Annalisa Pantera (Uiltucs) criticano il progetto di variante urbanistica per il polo commerciale tra via Bertini, via Balzella e via Correcchio.

Sempre la nota: "Si rischierà infatti di perdere posti di lavoro ad oggi esistenti e già consolidati, a fronte di nuove assunzioni con condizioni peggiorative in termini di salari e orari di lavoro. Ad esempio le attività del Centro storico, da anni in difficoltà, pur dovendosi confrontare con le varie evoluzioni che abbiamo attraversato partendo dagli Iper e passando per l’e-commerce, e che pervicacemente hanno resistito continuando a mantenere il centro presidiato evitando che ci fosse un dilagare di decadimento che potrebbe invece così subire un ulteriore colpo con perdita anche qui di posti di lavoro. Già con la precedente giunta avevamo avuto un confronto teso a contrastare e limitare il programma di aperture previste a Forlì; oggi siamo davanti ad una accelerazione incomprensibile e senza la condivisione con le parti sociali, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali".
 
"Inoltre da anni segnaliamo la necessità di mantenere un delicato equilibrio tra il commercio tradizionale e la grande distribuzione organizzata, equilibrio che già negli ultimi anni si è sbilanciato a favore della grande distribuzione determinando grandi difficoltà di tenuta dei negozi di vicinato e un impoverimento del centro storico. Le grandi aperture non hanno portato un aumento dell’occupazione, anzi si è determinata la crisi nelle piccole e medie strutture con al perdita dei posti di lavoro. Dunque nessun aumento di occupazione e sempre maggiore flessibilità degli orari di lavoro con grandi difficoltà per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro da parte degli addetti. Noi pensiamo che non si possano assumere decisioni così significative senza aver coinvolto la città e le parti sociali, e senza un’analisi dettagliata delle ricadute occupazionali, ambientali, sociali nel territorio. Le risposte date dall’Assessore al’urbanistica non ci soddisfano, chiediamo dunque alla Giunta di tenere conto del parere delle parti sociali del territorio e di fermarsi nell’interesse di tutti", conclude la nota.

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