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Cronaca

Dal polo commerciale di Pieve Acquedotto oltre 3 milioni di euro di investimenti per il centro storico: la richiesta di Forza Italia

Il gruppo consiliare azzurro interviene sul maxi-polo: "Avremmo dovuto essere più attenti, chiediamo interventi straordinari agli imprenditori per la valorizzazione del centro"

Non accenna a placarsi la discussione, condita da una ridda di polemiche, sul nuovo parco commerciale compreso nel triangolo tra via Ravegnana, via Cervese e l’autostrada A14 fino all’Ospedaletto, per un totale di 75mila metri quadri di superficie di vendita e 25 edifici, tra realizzati e in via di previsione. Dopo le preoccupazioni espresse dal comitato No Megastore sui rischi per la viabilità, l’ultimo intervento, in ordine di tempo, è targato da Forza Italia, che chiede che l’intera quota che verrà incassata dall’Amministrazione comunale per i costi di costruzione delle imprese sia destinata a investimenti per il centro storico. Una quota importante che, considerato l’importo di 50 euro a metro quadro, sfiorerà i 3 milioni 700 mila euro. Non solo. Il gruppo consiliare chiede alle imprese costruttrici anche un contributo straordinario, come avvenuto per la realizzazione dell’Iper, da destinare alla valorizzazione del centro. 

Una proposta che parte da un “mea culpa" del gruppo consiliare, che peraltro siede nelle file della maggioranza, e che in consiglio comunale aveva parlato del nuovo polo come di un “colpo mortale per il centro". "Siamo di fronte a una pianificazione voluta e deliberata dalla precedente amministrazione nel 2017, una delibera sulla quale io mi astenni - ha precisato il capogruppo di Forza Italia, Lauro Biondi - ma è anche vero che l'attuale amministrazione, che si è insediata nel 2019, non ha modificato in nulla quella pianificazione urbanistica. Forse avremmo dovuto esser più attenti, ma abbiamo pensato che modificare dopo soli due anni quella pianificazione così importante, avrebbe potuto creare delle difficoltà alle aziende che si erano preparate a nuovi investimenti". 

Da Biondi, affiancato da Alberto Venturi del Club della Libertà, che assicura di "voler vigilare sull’uso che verrà fatto dell’area", arriva anche un’altra richiesta alle aziende che investiranno sull’area, aziende per le quali è previsto lo scomputo degli oneri di urbanizzazione, a fronte della creazione di opere viarie: strade, rotonde e fognature. "Chiediamo ai privati l’impegno a non realizzare attività con piccole superfici di vendita - continua Biondi - che si diversifichino quindi da quelle presenti in centro storico. Come amministrazione abbiamo il dovere di tutelare e salvaguardare il nostro centro commerciale a cielo aperto. Su questo chiederemo presto un confronto alla giunta comunale perché si metta a punto un piano più definito per il centro storico su arredo e viabilità, cosa che finora non è avvenuta, anche con l'aiuto di tecnici con incarichi esterni. Noi crediamo che questa amministrazione possa andare avanti e che la sua prosecuzione si basi su un intervento decisivo per il centro storico".

Non mancano poi le stoccate al Pd che, per bocca del suo segretario Daniele Valbonesi, sul nuovo parco commerciale aveva parlato di scelte fuori tempo e sovradimensionate. “Se è vero che noi eravamo presenti e che adesso è inutile piangerci addosso per una urbanizzazione che non si può fermare - ha proseguito il capogruppo di Fi - è altrettanto vero che il Pd e il centrosinistra non possono dire che la responsabilità siano di questa amministrazione". 

Il gruppo azzurro risponde in modo frontale anche alle associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, preoccupate per l’arrivo del nuovo maxi parco commerciale. "Sapevamo di questa programmazione e tutti eravamo consapevoli dello sconquasso che avrebbe portato alla pianificazione urbanistica e commerciale della città - ha ammesso Biondi - ma gli imprenditori che intervengono su quelle aree non sono di certo estranei  alle organizzazioni di categoria che oggi ci accusano".

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