rotate-mobile
Cronaca

PolStrada di Rocca a rischio chiusura, si alza il coro della protesta: manifestazione davanti alla Prefettura

Il Comitato Civico SS67, che non ha mai allentato l'attenzione sulla problematica, chiede un ulteriore sforzo al Prefetto di Forlì-Cesena, Antonio Corona

Altre nubi minacciose sul presidio della PolStrada di Rocca San Casciano. Il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno ha presentato la bozza del decreto di soppressione di una decina di distaccamenti di polizia stradale in Italia, fra cui quelli di Rocca San Casciano. Nello schema di decreto, spedito dall'Ufficio relazioni sindacali, ai sindacati di categoria si chiede di presentare eventuali osservazioni o contributi entro e non oltre il 10 febbraio. Il Comitato Civico SS67, che non ha mai allentato l'attenzione sulla problematica, chiede un ulteriore sforzo al Prefetto di Forlì-Cesena, Antonio Corona, dopo l’incontro svoltosi lo scorso 11 dicembre, per ottenere un surplus di riflessione, un approfondimento riguardante il distaccamento di Rocca San Casciano.

PolStrada di Rocca a rischio chiusura - Morrone: "Ci auguriamo un passo indietro"

"La richiesta al Prefetto - affermano i coordinatori del Comitato Civico SS67, Vincenzo Bongiorno, Alessandro Ferrini e Riccardo Ragazzini - nasce considerando che per il mantenimento di tale presidio si sono espressi la Giunta e il Consiglio Regionale, il Consiglio Provinciale, Consigli Comunali rappresentativi di oltre 175 mila abitanti, tutte le forze politiche, i sindaci, gli imprenditori, le associazioni e i cittadini del territorio, i sindacati e l’Asaps. Crediamo che tutti questi autorevoli pronunciamenti, anche istituzionali, meritino almeno un surplus di riflessione, un approfondimento della situazione specifica di Rocca. In tal senso chiediamo nuovamente anche l’intervento dei quattro Parlamentari locali, che sin dall’inizio ci sono stati vicini nella nostra mobilitazione civica e dettata dal buon senso”.

Domenica alle 11 in piazza Ordelaffi a Forlì, davanti alla Prefettura, è stato organizzato, nel rispetto delle regole anti covid con mascherine e distanziamento, un flash mob da parte del Comitato Civico SS67, Siulp, Sap ed Asaps. Sono stati invitati, tra gli altri, i parlamentari locali e i sindaci del territorio. I tre coordinatori del Comitato Civico SS67, in campo da un anno, infine ricordano di ritenere assurda l’ipotesi di chiusura del distaccamento di Rocca, principalmente per tre motivi: "Uno: è una presenza strategica per la sicurezza stradale di tutti su un importante collegamento qual è la SS67; due: la sede è concessa dal Comune di Rocca San Casciano in comodato d’uso gratuito, con un risparmio per lo Stato; tre: è uno storico presidio attivo dal 1959, da oltre sessant’anni, ben integrato nel tessuto sociale della vallata del Montone". Sulla problema si è espresso giovedì il deputato della Lega, Jacopo Morrone: "Ci auguriamo un passo indietro, inutile dire che la nostra protesta non si ferma di certo qui e continua con più convinzione e impegno per dare voce a chi finora è rimasto inascoltato".

Marco Di Maio

"Il ministero dell'Interno persegue un progetto sbagliato - afferma il deputato forlivese di Italia Viva, Marco Di Maio -. La chiusura dei presidi di polizia stradale di Rocca San Casciano e Lugo di Romagna va nella direzione opposta a ciò di cui c'è bisogno, ovvero potenziare la presenza delle forze di polizia sul territorio e nelle comunità più lontane dai grandi centri urbani".

"La situazione istituzionale e il cambio di Governo - prosegue - non ha alcun collegamento con una scelta che è figlia di una visione forse troppo scollegata dalle reali esigenze dei territori. Troppo spesso questi provvedimenti vengono assunti senza rendersi sufficientemente conto della rilevanza che questi presidi hanno per le persone che vivono nelle zone interessate. Il valore del lavoro svolto in questi anni dai poliziotti impegnati nei distaccamenti di Rocca e Lugo, infatti, va ben oltre il compito strettamente assegnato e assume un valore di carattere più generale. Indebolire questa presenza o addirittura annullarla, è una scelta calata dall'alto e scollegata dai reali bisogni della comunità, come dimostra la mobilitazione trasversale alle forze politiche e sociali".

"Nel caso specifico di Rocca San Casciano - conclude Di Maio - la scelta è ancor più incomprensibile, perchè grazie al lavoro fatto in passato durante i governi Renzi-Gentiloni, con l'impegno dell'allora sindaco Rosaria Tassinari, del prefetto dell'epoca Fulvio Rocco De Marinis e del sottoscritto, si raggiunse una soluzione a costo zero per lo Stato con l'assegnazione gratuita di locali di proprietà comunale. Una scelta davvero incomprensibile e sorprendente perchè oltre a impoverire il territorio, l'Amministrazione centrale non avrà nessun risparmio economico".

Fratelli d'Italia

"In questo documento sono inserite soppressioni e rimodulazioni di altre sezioni e distaccamenti di polizia Ferroviaria e di Frontiera - evidenziano Roberto Petri e Fabrizio Ragni, rispettivamente coordinatore provinciale e vicecoordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Forlì-Cesena, e Riccardo Merendi, consigliere dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese e coordinatore di FdI per la vallata del Montone e dei territori collinari -. Rispetto all'elenco comunicato un anno fa rileviamo che, addirittura, sono aumentate le sedi di polizia che andranno soppresse. A nostro parere si crea con questo schema un doppio problema: un indebolimento oggettivo dei presidi di sicurezza nel territorio e  minori garanzie per il personale che dovrà essere ricollocato in altre parti d'Italia con i soliti attriti che sorgono in ambiente di lavoro nella ridistribuzione dei moduli operativi di servizio. Complessivamente, si assiste ad una riduzione dei distaccamenti della Polizia Stradale da 166 a 142. E sarà implicita – in alcuni territori lo è già – un minor impiego in servizi di pattuglia di agenti e assistenti della Polstrada con grave danno per il controllo dell'ordine pubblico e la sorveglianza stradale".

"Prendiamo atto che, con singolare tempistica, s'è scelto di accelerare su questo tema proprio nei giorni della crisi politica e con un governo dimissionario. E in perfetto stile burocratese nella bozza di decreto là dove si parla di “elevazione “ di alcuni reparti se ne prevede in realtà la chiusura di altri Distaccamenti dello stesso territorio - aggiungono Petri, Ragni e Merendi -. Fratelli d'Italia, che ha condotto questa battaglia in difesa dei presidi della Polstrada sin dall'inizio non molla la presa nemmeno oggi e continua a ritenere sbagliata questa soluzione. Ci appelliamo agli organismi che su questa materia possono ancora esprimere un parere, oltre ai soggetti sindacali preposti, il prefetto e lo stesso capo della Polizia. E in parlamento i nostri rappresentanti faranno sentire la loro voce: le comunità locali si sono espresse con: sindaci, cittadini, associazioni e comitati civici chiedendo che non si smantellino i presidi di polizia. Anzi, hanno chiesto, e chiediamo anche noi, più pattuglie ed il potenziamento dei presidi della Polizia nei territori periferici. E questo appello, tanto più in questa concitata fase di creazione di un nuovo governo dove non sono plausibili provvedimenti che impattano così duramente sul Paese, non può cadere nel vuoto".

Forza Italia

"Sono vicina ai cittadini e ai comitati che oggi lanciano, nuovamente, il grido di allarme sulla chiusura del presidio della Polstrada di Rocca San Casciano. A preoccupare in particolare sarebbe una bozza di decreto di soppressione di una decina di distaccamenti in tutta Italia, presentato dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno - sono le parole di Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia -. Su tali decisioni Forza Italia ha sempre ribadito la propria contrarietà, sostenendo l’importanza e la strategicità dei distaccamenti territoriali che sono presidi di legalità e sicurezza. Il Paese sta attendendo di sapere se e quando si formerà un nuovo Governo e decisamente questo è il momento politico meno adatto per assumere scelte così impattanti sulla vita dei cittadini. E’ assolutamente necessario che ci si fermi e che si comincino ad ascoltare le istanze delle comunità che, a gran voce, si sono da tempo espresse, in ogni sede, contro la chiusura di questi distaccamenti. Non si può sacrificare la sicurezza in nome di una presunta razionalizzazione destinata soltanto a impoverire i territori".

Ugl

Alla manifestazione parteciperà anche una delegazione del sindacato Ugl di Forlì-Cesena-Rimini-Ravenna, guidata dal segretario territoriale Filippo Lo Giudice: "Riteniamo assurda l’ipotesi di chiusura del distaccamento di Rocca San Casciano, come quella annunciata di Lugo di Romagna, perché si sottrarrebbero alle comunità due presenze strategiche per la sicurezza stradale e per il controllo del territorio delle due località del forlivese e del ravennate. Inoltre, si creerebbero problemi per il ricollocamento in altre sedi del personale ora in servizio nei due distaccamenti della Polstrada. Chiediamo che il governo accolga le richiesta di una moratoria di questo piano e che si possa tornare al tavolo di confronto con le istituzioni locali che da un anno propongono soluzioni e ritengono dannoso l'abbandono dei presidi delle forze dell'ordine".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

PolStrada di Rocca a rischio chiusura, si alza il coro della protesta: manifestazione davanti alla Prefettura

ForlìToday è in caricamento