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Cronaca

Pompiere ferito alla gola dall'esplosione di un estintore, la Cgil: "Che fine ha fatto l'inchiesta?"

Il grave episodio si verificò proprio nel corso di una dimostrazione pratica di spegnimento all'interno di un corso di formazione

Chiedono di sapere che fine hanno fatto l'inchiesta giudiziaria e l'indagine di una commissione tecnica dei Vigili del Fuoco su un grave incidente sul lavoro che si verificò più di tre anni fa al comando di viale Roma e che vive ferirsi in modo grave un pompiere cinquantenne. A porre il quesito sono due sindacalisti della Cgil:  la segretaria  territoriale della Fp-Cgil Daniela Avantaggiato e il coordinatore provinciale per i vigili del fuoco dello stesso sindacato, Claudio Rossi. Il timore, infatti, è che l'episodio possa riproporsi.

Il grave episodio si verificò il 20 giugno 2018 proprio nel corso di una dimostrazione pratica di spegnimento all'interno di un corso di formazione, mel piazzale posteriore della caserma di Forlì, in viale Roma. La deflagrazione di un estintore ad anidride carbonica, aveva proiettato un frammento che colpì il Vigile del Fuoco lasciandolo a terra con la carotide e la giugulare esposte, riducendolo in serio pericolo di vita. Dopo le cure il pompiere è quindi rientrato in servizio nelle settimane successive. 

Criticano i due sindacalisti: “Nonostante le nostre richieste, a tutt'oggi  non sono stati resi pubblici i risultati della Commissione tecnica del Ministero dell'Interno e delle indagini della Procura. Nel frattempo estintori, presumibilmente simili per tipologia, omologazione, materiali,  procedure di manutenzione e collaudo, circolano liberamente in commercio e sono utilizzati come presidio di prevenzione agli incendi”. Il timore dei sindacalisti è che possa esserci un difetto di fabbricazione di quegli estintori, dal momento che al utilizzarlo nel giorno dell'incidente era personale esperto.

Criticano Avvantaggiato e Rossi, lamentando l'assenza di attenzione per la sicurezza sul lavoro: “L'omissione dei risultati delle inchieste, a distanza di più di tre anni dalla tragedia, altro non è che la dimostrazione di quanto poco è sentita da parte di tutte le istituzioni coinvolte la prevenzione degli incidenti sul lavoro e conseguentemente la sicurezza dei lavoratori. La  FP CGIL chiede che la sicurezza sul lavoro non sia  solo  una parola d’impatto utilizzata nelle cerimonie di commiato, ma come in questo caso diventi una priorità per tutti coloro che hanno il dovere di essere parte attiva. Perchè non devono più esserci morti sul lavoro, come invece accade ormai ogni giorno da troppo tempo senza alcun rimedio”.

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