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Cronaca

Sul web corre la porno truffa a scopo d'estorsione, la Polizia: "Non pagate, è un finto hacker"

Tra le misure suggerite quelle di "proteggere adeguatamente la email (ed in generale i nostri account virtuali)"

Aprire la posta elettronica e trovarsi un messaggio di un presunto hacker nel quale viene chiesto di versare una somma di denaro in criptovaluta per evitare che vengano diffuse informazioni compromettenti come visite su siti pornografici, video realizzati attraverso il proprio smartphone e così via. E' la nuova porno truffa online che da qualche giorno sta interessando le caselle di posta elettronica. "Nulla di tutto ciò è reale - tranquillizzano dalla pagina Facebook "Commissariato di PS Online -. Rrappresenta un’invenzione dell’autore del reato, elaborata al solo scopo di gettarci nel panico ed indurci a pagare la somma illecita".

Viene chiarito che "è tecnicamente impossibile, infatti, che chiunque, pur se entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica, abbia potuto - per ciò solo – installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati". Gli esperti invitano a "mantenere la calma: il criminale non dispone, in realtà, di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né, con tutta probabilità, delle password dei profili social da cui ricavare la lista di nostri amici o parenti".

Quindi "non pagare assolutamente alcun riscatto: l’esperienza maturata con riguardo a precedenti fattispecie criminose (come #sextortion e #ransomware) dimostra che, persino quando il criminale dispone effettivamente di nostri dati informatici, pagare il riscatto determina quale unico effetto un accanimento nelle richieste estorsive, volte ad ottenere ulteriore denaro". Tra le misure suggerite quelle di "proteggere adeguatamente la email (ed in generale i nostri account virtuali); cambiare - se non si è già provveduto a farlo - la password, impostando password complesse; non utilizzare mai la stessa password per più profili; abilitare, ove possibile, meccanismi di autenticazione “forte” ai nostri spazi virtuali, che associno all’inserimento della password, l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro telefono cellulare".

"Occorre tenere presente che l’inoculazione (quella vera) di virus informatici capaci di assumere il controllo dei nostri dispositivi può avvenire soltanto se i criminali informatici abbiano avuto disponibilità materiale dei dispositivi stessi, oppure qualora siano riusciti a consumare, ai nostri danni, episodi di phishing informatico: è buona norma quindi non lasciare mai i nostri dispositivi incustoditi (e non protetti) e guardarsi dal cliccare su link o allegati di posta elettronica sospetti. Per tutte le informazioni contattaci sul commissariatodips.it".

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