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Cronaca

"Potature selvagge ai lecci di viale Risorgimento": nuova protesta di comitato e Verdi

Ancora una polemica, l’ennesima, sugli alberi delle strade cittadine. Questa volta a finire nel mirino delle proteste sono le potature che si stanno eseguendo in questi giorni

Ancora una polemica, l’ennesima, sugli alberi delle strade cittadine. Questa volta a finire nel mirino delle proteste sono le potature che si stanno eseguendo in questi giorni ai lecci di viale Risorgimento, considerate maldestre ed eccessive. Il comitato “Giù le mani dagli alberi” in una nota ritiene che “i lecci di viale Risorgimento sono stati sottoposti a  discutibilissima potatura, dopo che nella stessa arteria nel luglio del 2015 erano state abbattute alcune piante in ottime condizioni di salute  senza preavviso nè spiegazione pubblica per gli abitanti del quartiere e i forlivesi tutti. Come se innumerevoli volte non avessimo ricordato agli amministratori che   la "capitozzatura" non è il metodo migliore per risanare una pianta, ma al contrario  la obbliga a rispondere con getti forti e vigorosi, ma innaturali e squilibrati. Perchè, mentre una leggera potatura "naturale"  fa parte delle abitudini di ogni pianta, la potatura forte induce invece il vegetale ad avere più getti”.

Continua la nota: “Ci chiediamo per l'ennesima volta se la cura del verde pubblico a Forlì sia seguita da professionisti all'altezza. E vorremmo anche sapere se chi esegue materialmente gli interventi  di manutenzione delle piante sia personale altamente specializzato. Domanda legittima , vista l'esperienza forlivese degli ultimi anni con capitozzature indiscriminate o  tagli a macchina distruttivi. “E’ diritto di ogni cittadino di essere informato e di pretendere che il verde pubblico sia ben curato e conservato e non preso d'assalto a colpi di sega meccanica”.

Sul tema i Verdi hano già sensibilizzato il Comune, incontrando il sindaco Davide Drei sabato mattina. Scrive in una nota il partito ecologista: “Si sta manomettendo un importante patrimonio di tutta la città, i bellissimi lecci di Viale Risorgimento, senza adottare le misure più adeguate per preservarlo. Quando abbiamo visto quello che le motoseghe stavano compiendo, un vero e proprio delitto contro alberi bellissimi che soffriranno moltissimo per i tagli già effettuati, abbiamo subito convocato sul posto tecnici ed esperti di valore e, ascoltato anche il loro parere, abbiamo chiamato il Sindaco e l’Assessore al Verde che hanno provveduto immediatamente ad inviare una pattuglia dei vigili urbani sul posto per ricevere un rapporto dettagliato su quanto si stava verificando”.

La motivazione dell’intervento sembra quella di avere una strada più illuminata ma, invece di fare un intervento di ammodernamento dell’impianto di illuminazione, per un costo che avrebbero valutato eccessivo, gli uffici avrebbero preferito far segare le chiome degli alberi. Ed ancora i Verdi: “Mentre ringraziamo per il pronto intervento degli Amministratori non possiamo non mettere in evidenza ancora una volta la inadeguatezza e la sciatteria con cui gli uffici si occupano di beni comuni di altissimo valore, lasciando alle seghe delle maestranze la decisione su cosa fare”.

“Alberi ridotti a pennacchi, rami di diametro riguardevole segati inesorabilmente, rami secchi conservati mentre sono stati tagliati quelli in perfetto stato vegetativo, ferite delle motoseghe sulla corteccia dei rami rimasti, sistemazione della chioma in modo tale che la pianta sia adesso vulnerabile alla neve, indebolimento degli alberi rendendoli aggredibili dai diversi agenti patogeni : questo è quello che si sta facendo. In realtà le spese per l’ammodernamento dell’impianto di illuminazione dovrebbero essere poste in capo ad Hera Luce a cui, vogliamo ricordarlo,  con uno scandaloso atto della giunta Masini è stato prorogato l'affidamento al 2029. Lanciamo un grido di allarme perchégià in passato le seghe guidate dai tecnici comunali del tempo produssero gravissimi danni ai lecci di viale della stazione. Vogliamo impedire la ripetizione di quel disastro ma purtroppo siamo costretti a rilevare che il settore tecnico non pare avere imparato nulla da quella esperienza assolutamente negativa. Se i tecnici proprio non sanno come fare suggeriamo loro di compiere una breve gita nella vicina Faenza dove potranno vedere con i loro occhi come si fa, con climber che con cura operano all’interno delle chiome dei lecci rendendoli atti ad affrontare il nostro clima e le possibili nevicate, mantenendo sano e sicuro l’albero”.

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