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Cronaca

Predappio, Rifondazione: "Centro studi sul fascismo? Marketing dell'orrore del Pd"

Attacca Rifondazione Comunista: "Frassineti nelle sue interviste si nasconde dietro ad una falsa ingenuità e narrazione dei fatti"

Centro studi sul fascismo oppure un “museo del fascismo” che ammicca al turismo nostalgico? A mettere in dubbio i progetti del sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, intervenuto recentemente su vari media nazionali e su ForlìToday, sul tema del disegno di legge sul divieto dei gadget fascisti, è Chiara Mancini, esponente di Rifondazione Comunista di Forlì 

Lamenta Mancini: “Leggiamo nelle varie interviste rilasciate da Giorgio Frassineti, attuale sindaco PD di Predappio, che il progetto per un “Centro studi sul fascismo” riceve i finanziamenti anche dalla Regione Emilia-Romagna e della Fondazione della Cassa dei Risparmi e ci auguriamo che in realtà l’ex casa del fascio non diventi un “museo sul fascismo”, come purtroppo hanno già dimostrato varie iniziative di questo genere, ad esempio la mostra sul “giovane Mussolini”. Pensiamo, infatti, che in questi anni gli amministratori locali del Partito Democratico abbiano puntato esplicitamente sul turismo nostalgico e abbiano fatto dell’apologia del fascismo un marketing sull’orrore. È vero, ai turisti piace, ma ai turisti piace fare anche i selfie sulle macerie di Amatrice e non per questo occorre assecondare tali squallidi comportamenti. A livello nazionale il PD presenta la Legge Fiano, assolutamente giusta, ma il Sindaco di Predappio, dove veramente si ha necessità di lavorare per la costruzione di una memoria storica antifascista, continua ad ammiccare ad un turismo di destra razzista e omofobo”.

Attacca Rifondazione Comunista: “Frassineti nelle sue interviste si nasconde dietro ad una falsa ingenuità e narrazione dei fatti. Dire che a Predappio vi è un turismo di reale interesse storico è infatti una grande menzogna e lo dimostrano, oltre alla sopravvivenza di ben tre negozi di souvenir fascisti, i cortei che si svolgono ad aprile e ottobre, la celebrazione di messe in prossimità del cimitero in onore del duce, i canti, i cori e le braccia tese che si dispiegano per le strade della città e nei ristoranti in quelle giornate. Da anni si tenta di restituire a Predappio la storia della sua Resistenza, ma certo non è facile quando, in nome dei cortei sempre non autorizzati e avallati da Prefetto e Questore, non vengono concesse le piazze a chi è apertamente antifascista”.

Ed ancora: “Il tono del sindaco è lo stesso di chi sostiene che il fascismo “ha fatto anche cose buone”. Vorremmo fargli notare che c’è una certa differenza tra l’utilizzo di edifici costruiti in quegli anni e il contributo alla valorizzazione della figura di Mussolini. Predappio non è solo Mussolini, come vorrebbe il Sindaco Frassineti. D’altronde, la Legge Fiano è il paravento rispetto ad una deriva autoritaria e xenofoba del Partito Democratico che con i Decreti Orlando (sulla legislazione speciale per i migranti), Decreti Minniti (con la repressione del dissenso sociale), le dichiarazioni di Debora Serracchiani e Matteo Renzi, sta andando contro la Costituzione e l’antifascismo.  Gli antifascisti dovrebbero fare un bel gesto alle prossime elezioni: aiutarli, facendoli stare a casa loro”.

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