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Cronaca

Preghiera islamica, in 332 nei locali via Fabbretti. Il comitato: "Bloccato anche un mezzo di Alea"

"Sono state 332 le presenze contemporanee che abbiamo contato la sera del 28 marzo nel centro dell'associazione Afaf di Via Fabbretti ,in locali che non dovrebbero avere una simile capacità ricettiva"

Non c'è pace per i residenti di via Fabbretti, che tornano a segnalare flussi anomali di fedeli per la preghiera islamica in un luogo, in via Fabbretti, dove tale attività in teoria non sarebbe ammessa per la destinazione d'uso dei locali artigianali utilizzati dall'associazione culturale che anima il centro islamico che si trova in fondo alla stradina, traversa cieca di via Ravegnana tra il ponte della Ferrovia e la rotonda con viale Vittorio Veneto. In questo periodo di Ramadan, infatti, i fedeli si radunano per preghiere serali dopo il tramonto.

"Sono state 332 le presenze contemporanee che abbiamo contato la sera del 28 marzo nel centro dell'associazione Afaf di Via Fabbretti ,in locali che non dovrebbero avere una simile capacità ricettiva, ma questo “trend” in crescita ormai non è più una notizia: la novità degna di menzione è che, oltre ai residenti, a quanto ci risulta pare sia rimasta “vittima” dell’usuale massiccio, caotico e incauto deflusso dei fedeli islamici anche la squadra Alea addetta alla raccolta dei rifiuti che, alla guida del veicolo speciale utilizzato, giunta all’imbocco di Via Fabbretti proprio durante la uscita dalla preghiera serale, ha dovuto desistere dall’ingresso nel vicolo".

La replica di Afaf: "Non siamo abusivi ed è un luogo di culto di nostra proprietà"

Il comitato, guidato da Arnaldo Bolognesi, che da anni si batte contro la logistica del centro culturale islamico - che ha visto nel tempo anche la revoca da parte della Regione della qualifica di associazione di promozione sociale - rimarca questa volta il disservizio causato al sistema di raccolta rifiuti: "Il mezzo di Alea ha ripreso il proprio tragitto verso altre tappe per poi ritornare in Via Fabbretti circa venti minuti dopo il primo tentativo, una volta terminata la ormai consueta “processione”, solo allora riuscendo a svolgere la proprie attività. A questo punto siamo curiosi di vedere se la Amministrazione comunale abbandonerà la propria linea, tuttora aderente al motto “non vedo, non sento, non parlo”, ovvero se sarà Alea a rimodulare gli accessi in Via Fabbretti, per non “disturbare” la uscita dal centro Afaf", conclude una nota del comitato. La Polizia Locale, intanto, fa sapere di aver predisposto servizi di controllo sulla viabilità del vicolo, ma di non aver elevato al momento sanzioni.

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