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Cronaca

Restauro di San Mercuriale, in estate il via ai lavori: "Da qui parte la valorizzazione del centro storico di Forlì"

Mercoledì, ai piedi del possente campanile di San Mercuriale, è stato ufficialmente presentato il progetto di riqualificazione e restauro del Complesso religioso dell'abbazia di San Mercuriale

“Valorizziamo il centro storico a partire dal recupero del nostro monumento simbolo”. Nella dichiarazione finale del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, sta la sintesi della sinergia fra Comune e Diocesi, finalizzata all’attuazione del progetto di riqualificazione e restauro del Complesso religioso dell'abbazia di San Mercuriale, presentato mercoledì sera ai piedi del campanile. “Voglio subito precisare - esordisce l’assessore alla Cultura Valerio Melandri - che quello che parte è frutto di un lavoro di squadra. L’esigenza immediata dell’Amministrazione, al di là della necessità di risanare e mettere in sicurezza l’abbazia, è creare un percorso virtuoso che consenta ai visitatori delle mostre al San Domenico, di giungere in Piazza Saffi e salire in cima al campanile per ammirare la nostra città dall’alto".

Presentato il progetto di riqualificazione dell'abbazia di San Mercuriale

"Aprire il campanile ai visitatori - dichiara il parroco uscente di San Mercuriale, don Enrico Casadio - è stata una delle mie prime idee nell’atto di entrare in questa comunità, dieci anni fa. Sono contento che adesso, anche se giunto alla fine del mio cammino a San Mercuriale, si pongano le basi per la piena agibilità del campanile". Se il dirigente agli Edifici Pubblici del Comune di Forlì, ing. Gianluca Foca, compie una panoramica storica del complesso religioso di San Mercuriale, dalla sua fondazione nel XII secolo sino ai giorni nostri, ivi compreso il (discutibile) sfondamento del chiostro vallombrosiano avviato nel 1939 per ordine dello stesso Capo del Governo Benito Mussolini, spetta al giovane progettista e direttore dei lavori, arch. Emanuele Ciani, illustrare la porta dell’intervento, per una spesa complessiva che si aggira sui 700mila euro, finanziata da Diocesi e Comune con l’importante contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi.

VIDEO - Il restauro di San Mercuriale spiegato in tutti i particolari

In definitiva "si tratta di risanare tutte le superfici, i muri, le facciate e le pavimentazioni di chiesa, campanile e chiostro". Per quanto riguarda la possente torre campanaria, realizzata in soli due anni (1178 - 1180) dall'architetto forlivese Francesco Deddi e salvata dalla distruzione bellica – dice vox populi – grazie ad un sotterfugio congegnato dal parroco del tempo don Pippo Prati, "al fine di garantire la pubblica incolumità – si legge nella relazione tecnica del progetto - e la messa in sicurezza di un percorso interno sino al piano di calpestio delle quadrifore esistenti, è stata elaborata l’ipotesi per la percorrenza in salita ed in discesa da parte di tutti". Si tratta pertanto di "evidenziare i punti critici dei gradini irregolari dalla base sin alla cella campanaria, con il risanamento di tutti gli elementi in cotto interni ed esterni, delle colonnine lapidee in pietra d’Istria costituenti la monofora, le bifore, le trifore e le quadrifore in sommità, con i relativi trattamenti e metodologie di protezione e conservazione", senza dimenticare l’installazione di un corrimano di sicurezza con disegno semplice in ferro e la messa in sicurezza dei punti di affaccio.

Riguardo all’esterno, verrà operato il “risanamento, restauro conservativo e consolidamento di tutti gli apparati lapidei in pietra d’Istria, affinché nulla possa cadere verso il basso”. Se l’interno della chiesa vedrà “la pulitura con impregnanti idrorepellenti della pavimentazione originaria, per quanto riguarda il chiostro si tratta di “consegnarlo alla città affinché sia vivibile e fruibile in tutta sicurezza”. In sintesi, saranno ricostruite ed integrate le parti mancanti della pavimentazione al fine di evitare inciampi, verranno consolidati gli intonaci e ritinteggiati i muri, sino al recupero dei dipinti murali delle 4 lunette residue rappresentanti la vita di San Giovanni Gualberto, fondatore dell'Ordine dei Vallombrosiani, con la definitiva installazione di un sistema di videosorveglianza. I lavori dovrebbero partire alla fine della prossima estate, per esaurirsi nell’arco di otto mesi. Una volta terminati i restauri, i turisti potranno fruire di un biglietto integrato comprensivo della visita ai Musei San Domenico e a Palazzo Albertini con la collezione Verzocchi, sino ad approdare al complesso di San Mercuriale, con la prospettiva, dulcis in fundo, della salita alla sommità del campanile. 

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