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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sindacati

Presidio di Cgil e Uil davanti alla casa di riposo: "Applicare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro"

"Se non arriveranno risposte e azioni concrete verso l’ accoglimento delle richieste avanzate, si aprirà un percorso vertenziale", spiegano i sindacalisti

Si è svolto il presidio dei dipendenti della casa di riposo "Al Parco" organizzato da Fp Cgil, Uilfp e Uiltucs, perchè, spiegano i sindacati, "il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Anaste sottoscritto a dicembre, ancora una volta senza la firma di Cgil,  Cisl e Uil, ha assestato un nuovo colpo alle persone che operano nel comparto socio sanitario. Nei fatti è un contratto che non risponde per nulla alla situazione lavorativa e all’emergenza retributiva dei lavoratori e delle lavoratrici".

Le tre sigle sindacali, spiegano Mirko Masotti, Michele Bertaccini, Anna Lisa Pantera e Mariangela Bandini, "hanno proposto un percorso che porti da un lato l’azienda a rivalutare con urgenza l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale, dall’altro parla alle Istituzioni chiedendo al Governo una Legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti non rappresentativi  e una riforma del sistema di accreditamento alla Regione Emilia Romagna e al Distretto Socio Sanitario per far si che nelle strutture accreditate si applichino Contratto Collettivo Nazionale sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi. Saremo quindi in prima linea per seguire la vertenza a sostegno dei dipendenti che meritano risposte e rispetto per l’impegno e la professionalità sempre prestata senza mai venire meno ai propri doveri e responsabilità".

Da Fp Cgil, Uilfp e Uiltucs la richiesta di "dimostrare nei confronti dei dipendenti lo stesso senso di responsabilità ripristinando e a consolidando i diritti che con la firma di quest’ultimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sono andati persi. Nessuna risposta è arrivata da parte dell’azienda, se non un comunicato in bacheca che paventava la possibilità di cambiare il contratto nazionale di riferimento, senza darne seguito. Se non arriveranno risposte e azioni concrete verso l’ accoglimento delle richieste avanzate, si aprirà un percorso vertenziale, che coinvolgerà tutte le istituzioni locali in modo che possano farsi parte attiva per il ripristino del corretto Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro come anche per la garanzia di un servizio verso gli ospiti che rischia già oggi la fuga delle professionalità con il conseguente decadimento della risposta socio assistenziale".

"Chiediamo dunque risposte in primo luogo all’azienda, ma anche al Sindaco, al Distretto socio Sanitario , alla Regione e al Governo - concludono Masotti, Bertaccini, Pantera e Bandini -. Le mobilitazioni di Cgil e Uil hanno riaperto nel paese un dibattito sul lavoro e anche sulla sanità, ciò che chiediamo è che si ascolti il personale che opera nelle strutture socio sanitarie, gli ospiti e i familiari e che si intervenga al più presto ripristinando regole, risorse e diritti alle lavoratrici e lavoratori. La realtà è questa, chiediamo di essere ascoltati".

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