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Prestiti sociali garantiti dal Comune: tante richieste per far fronte agli arretrati di affitti e bollette

Sono 47 per ora le domande di prestito sociale pervenute al Comune di Forlì, nell'ambito del progetto 'Fiducia in Comune', che rende possibile l'erogazione di prestiti di piccoli importi

Sono 47 per ora le domande di prestito sociale pervenute al Comune di Forlì, nell'ambito del progetto 'Fiducia in Comune', che rende possibile l'erogazione di prestiti di piccoli importi (da tremila euro a un massimo di cinquemila euro, finalizzati a necessità domestiche e della famiglia), per far fronte a problematiche causate da questo momento di difficoltà economica generale. I prestiti, erogati dalla banca cooperativa “La BCC ravennate, forlivese e imolese”, individuata a seguito di un bando, sono garantiti dal Comune di Forlì e tale garanzia permette l'accesso ad un credito che altrimenti sarebbe stato difficile. Il Comune si fa carico inoltre di pagare gli interessi. Le domande potranno essere presentate, compilando l’apposita modulistica visionabile e scaricabile sul sito del Comune di Forlì, fino al prossimo 30 giugno. 

“Il prestito si rivolge, in particolare, a quelle famiglie che si trovano in una situazione di temporanea difficoltà economica, derivante da particolari condizioni personali e familiari, nonché dall’emergenza epidemiologica in corso e che non avrebbero possibilità di accedere alle forme ordinarie di prestito offerte dalle banche – spiega l'assessore al Welfare Rosaria Tassinari -. Possono presentare domanda i nuclei familiari residenti nel Comune di Forlì che hanno subito una consistente riduzione del reddito familiare e hanno necessità di disporre di una somma di denaro per far fronte ad esigenze importanti e necessarie che riguardano abitazione, istruzione e formazione, mobilità, salute e benessere. La restituzione del prestito sarà effettuata, dopo 12 mesi dall'erogazione, con rate mensili di pari importo per 36 o 48 mesi. Gli interessi al tasso fisso dell'1% sono a carico del Comune".

A poco più di un mese dall'avvio del progetto, dal 9 febbraio, le domande sono appunto 47 mentre le richieste di informazioni allo Sportello Informafamiglie sono state 58 (email, telefoniche, colloqui). Ad oggi sono state valutate 21 domande e ne sono state accolte 20 (1 in sospeso).  Sono in attesa di valutazione 20 domande (con l'analisi della documentazione e i controlli della BCC), mentre 6 domande sono ancora incomplete (richiesta di integrazioni documenti in corso).  Hanno presentato domanda 22 donne e 25 uomini; 25 sono i nuclei familiari in cui sono presenti figli di minore età, 9 quelli seguiti dai servizi sociali e 12 le famiglie con almeno un componente invalido.

Quali sono le motivazioni che hanno portato a richiedere il prestito? Nelle spese per abitazione: arredi ed elettrodomestici (12); caparra nuova abitazione o camera colori, causa trasferimento o sfratto (4); trasloco (3); ristrutturazione alloggio (1). Molte richieste includono anche necessità di pagamento di arretrati per canone affitto o spese condominiali (19) o rate del mutuo (4) o per spese utenze (11).  Spese sanitarie per cure, terapie e farmaci: 15 (di cui 9 per cure odontoiatriche). Spese per la mobilità: molto interesse è rivolto alle automobili per necessità di riparazione, manutenzione, acquisto (11); ben 5 le richieste per conseguimento patente B e C per motivi di lavoro. Spese scolastiche: libri, tasse annuali, acquisto PC o tablet (6); corso di formazione per figlio con prospettive lavorative (1); servizi - mensa o trasporto (2). Altre spese per necessità del nucleo familiare: nascita figli - abbigliamento e arredo (4); ricongiungimento familiare (3); funerale (1); cittadinanza (1). Indebitamento  istituti di credito e/o finanziarie (7).   

Che cosa ha causato un rilevante cambiamento nella condizione economica del nucleo? Circa il 70% sono a causa dell’emergenza sanitaria, con la perdita del lavoro (settore ristorazione, turismo e trasporti), il contratto di lavoro non rinnovato (contratti a chiamata o tempo determinato, part time...); la riduzione attività delle aziende del territorio con conseguente mancanza di ordini/fatturazioni; la sospensione attività lavorativa da lavoro autonomo e dipendente; la chiusura temporanea azienda ed attività. L'altro 30% è per imprevisti familiari: perdita lavoro per problemi di salute, diminuzione reddito per assistenza a familiari disabili, nascita figli, rilevanti spese sanitarie inattese. Entrambe le motivazioni hanno causato indebitamenti, anche rilevanti.

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