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Cronaca

Meteo, irromperà il freddo dall'Artico: sarà un bianco Natale, ma non per tutti. Ecco dove cadrà la neve

Nell'immaginario collettivo il Natale dei sogni è quello con la neve. Un sogno che si coltiva fin da bambini, guardando i cartoni animati della Walt Disney

"Let it snow" nella voce di Frank Sinistra. "Bianco Natale" in quella di Adriano Celentano. Nell'immaginario collettivo il Natale dei sogni è quello con la neve. Un sogno che si coltiva fin da bambini, guardando i cartoni animati della Walt Disney. Ma vedere la neve a Natale in città è una chimera. Negli ultimi 40 anni la tanto agognata "dama bianca" della notte di Natale non s’è mai vista: è nevicato un paio di volte, ma nell’ordine di insignificanti spruzzate.

In un Natale condizionato dall'emergenza sanitaria da covid-19, i fiocchi regaleranno un tocco di magia, dipingendo di bianco l'entroterra e localmente le quote più basse. Proprio il 25 dicembre ci sarà un cambiamento delle condizioni atmosferiche. Ad illustrare come trascorreranno le feste dal punto atmosferico è Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti). Intanto anche la Regione ha emesso un' "allerta arancione" per i comuni del crinale appenninico a partire dalla tarda serata di mercoledì.

Sarà un Natale diverso rispetto a quello degli ultimi anni non solo a causa della pandemia, ma anche meteorologicamente parlando. Cosa ci dobbiamo attendere?
Dopo un periodo piuttosto prolungato con tempo uggioso, umido e molto mite, che prosegue tutt'ora, proprio nel giorno di Natale si avrà un rapido cambiamento. Infatti, un veloce fronte freddo scenderà dal nord Europa scavando una depressione al suolo che molto rapidamente si porterà dal golfo ligure al Tirreno meridionale, preceduta da un richiamo di aria ancora più mite e incalzata da una massa d'aria più fredda che irromperà da nord-est. Si tratterà di aria artica marittima, quindi molto fredda e instabile in quota; assai meno al suolo, quanto basta, comunque, per causare un deciso calo termico, anche se non si può parlare di vera e propria “ondata di freddo”, semplicemente si tornerà a condizioni più consone al periodo stagionale. Il passaggio sarà in ogni caso veloce, e già nel giorno di Santo Stefano il tempo migliorerà, a parte gli ultimi fenomeni al primo mattino su Appennino e sul riminese.

Questa discesa di aria fredda sarà quindi preceduta da un richiamo mite. Che sbalzo di temperatura dobbiamo attenderci?
Nelle zone che saranno interessate dai venti da sud-ovest che precedono il fronte freddo, quindi particolarmente nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, tra il pomeriggio e la serata della vigilia i valori termici saranno piuttosto elevati, localmente fino a 15-16°C. Poi nella mattinata di venerdì 25 si avrà una prima rotazione dei venti da ovest e, dal pomeriggio, da nord-est con una veloce diminuzione fino a 6/7°C nelle zone di pianura, e sugli 8°C sulla fascia costiera. Pertanto, lo sbalzo termico potrebbe essere localmente sugli 8-9°C. Nella serata di Natale le temperature scenderanno ulteriormente eccetto la fascia costiera, con valori anche sotto i 5°C, mentre su costa e immediato entroterra rimarranno superiori a causa dei venti di bora che verranno mitigati dal transito della massa d'aria sulla superficie del mare ancora tiepido. Scenderà rapidamente anche il livello dello zero termico, che nella serata del 25 potrà raggiungere i 500 metri sulla fascia pedecollinare.

Natale vedrà quindi un veloce passaggio perturbato. Con il calo delle temperature, possiamo aspettarci anche la neve? Possibilità di fioccate anche in pianura a fine evento?
Molto probabilmente arriverà la neve su gran parte dei rilievi appenninici al di sopra dei 300-400 metri (tra il pomeriggio e la sera di Natale); per la pianura il rischio appare decisamente più basso se non assente, dato che si partirà da una massa d'aria molto mite negli strati più bassi, e il freddo, almeno inizialmente arriverà principalmente in quota. In ogni caso, nella serata di Natale qualche comparsa coreografica della neve non si può escludere nella pianura pedecollinare del faentino, forlivese e cesenate, indicativamente con la via Emilia a fare da spartiacque tra pioggia e neve. Nel caso in cui dovessero esservi rovesci, qualche breve fase di neve o neve mista a pioggia non è da escludere anche nelle restanti zone di pianura. Pioggia, invece, sulla fascia costiera ed immediato entroterra.

Santo Stefano invece sarà soleggiato e freddo.…
Il miglioramento sarà rapido, anche se nella prima parte della mattinata del 26, nubi residue e qualche fenomeno potranno interessare il riminese, in questo caso con possibili brevi rovesci di neve anche sulla costa, poiché sabato mattina il livello dello zero termico sarà ormai basso su tutta la regione e si attenueranno i venti da nord-est. Poi, nella seconda parte della giornata, prevarranno le schiarite con un tempo più freddo (ma non gelido), asciutto e con ottima visibilità orizzontale. Gelate notturne e al primo mattino si avranno tra sabato 26 e domenica 27.

Come trascorreranno gli ultimi giorni dell'anno?
In merito vi è ancora incertezza, anche se sembra sempre più probabile che si abbia una nuova colata di aria artica marittima, ma in questo caso con target sull'Europa occidentale e con la formazione di una profonda depressione sulla Francia. In questo caso saremmo interessati da un nuovo peggioramento ma all'insegna di temperature nuovamente miti, specie a partire da lunedì, per cui con qualche pioggia intermittente ma con neve solo sui rilievi intorno ai 1000 metri di quota. Le temperature potrebbero scendere moderatamente verso la fine dell'anno, ma in questo caso l'incertezza aumenta sensibilmente.

L'inizio del 2021 sarà freddo o in un contesto tardo autunnale?
Gli scenari che si notano per i primi giorni di gennaio 2021 mostrano una maggiore probabilità di tempo moderatamente instabile e con temperature mediamente di poco inferiori alla norma, e quindi con prevalenza di freddo anche se non intenso. In sostanza verrebbe a prolungarsi una condizione incline a intermittenti discese di aria polare o artica marittima, alternate a brevi fasi più miti. Ricordiamo che il freddo vero e intenso viene portato dalle masse d'aria polari o artiche continentali, ma almeno in questa prima fase non sembrano poter intervenire sul contesto euro-mediterraneo.

Si parla poi di un improvviso riscaldamento stratosferico. Questo potrà avere conseguenze sul nostro Paese con conseguenti ondate di freddo?
Per la fine del mese di dicembre è atteso un forte riscaldamento della stratosfera polare, detto in questo caso: Sudden Stratospheric Warming (Ssw), con notevole indebolimento del vortice polare stratosferico, in massima parte come conseguenza di ciò che avverrà nei prossimi giorni nella troposfera (la regione più bassa dell'atmosfera) con amplificazione delle onde e maggiori scambi termici meridiani. Le velocità del vento da ovest nella media e alta stratosfera mostrano infatti un drastico rallentamento. Nelle ultime uscite il modello Ecmwf aumenta le ensemble con velocità occidentali negative.

Cosa significa?
Che esiste la possibilità che il riscaldamento stratosferico possa determinare una inversione del gradiente termico, ma anche dei venti i quali si orienterebbero da est dando origine a un evento stratosferico significativo all'inizio di gennaio. Questi tipi di Ssw sono quelli più incisivi e in grado di provocare sensibili cambiamenti alla circolazione atmosferica amplificando le anomalie termiche e pluviometriche, sia in senso positivo che negativo.

Si può parlare già di probabilità?
Rimane ancora incertezza su questo tipo di evoluzione, ma, nel caso, potrebbe condizionare le sorti del mese di gennaio. Rimane la difficoltà nell’inquadrare con un sufficiente anticipo le aree che sarebbero sottoposte a periodi fortemente freddi o decisamente miti, ma è assai probabile che, almeno nella prima metà di gennaio, il vortice polare sia più debole del normale, aumentando la possibilità (ma non la certezza) di forti scambi termici meridiani.

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