Caldo record, tanti rischi per la salute del cuore: "Con le temperature estreme aumenta la percentuale di mortalità"
IL FOCUS - Con il professor Marcello Galvani, direttore dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, abbiamo cercato di capire che impatto ha il caldo estrema sulla popolazione, in particolar modo quella sofferente di problemi cardiaci
Città deserte per le vacanze? Anche, ma chi non si trova in ferie è rintanato in casa o in ufficio, al fresco dell'aria condizionata, per sfuggire dalla morsa della quarta ondata di caldo, che ha spinto la colonnina di mercurio nella giornata di venerdì anche oltre i 40°C. Temperature ad dir poco eccezionali per la fine di agosto, che stanno mettondo a dura prova l’organismo. Con il professor Marcello Galvani, direttore dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, abbiamo cercato di capire che impatto ha il caldo estrema sulla popolazione, in particolar modo quella sofferente di problemi cardiaci.
Professor Galvani, quali sono gli effetti del caldo sull’organismo?
"Le temperature estreme, come quelle che sono state registrate in questi giorni, influenzano sicuramente in modo sfavorevole la salute delle persone, in quanto compromettono la capacità del corpo di regolare la sua temperatura interna. L'aumento può tradursi in varie problematiche, anche acute, per la salute, al di là di quelle più banali che possono essere la sensazione di affaticamento e crampi. Ma nei casi più gravi si può andare incontro ad una insufficienza renale acuta, un attacco cardiaco o un ictus".
Ovviamente ci sono anche conseguenze sul sistema cardiovascolare...
"E' una problematica destinata ad aumentare nel futuro per l'effetto combinato del riscaldamento globale, l'aumento della popolazione e il suo invecchiamento. L'aumento della temperatura corporea interna causa la dilatazione della circolazione e un abbassamento della pressione. Gi eventi clinici che a questo possono essere correlati dipendono fondamentale dall'ipotensione arteriosa".
Il caldo è da considerarsi un nemico per i pazienti cardiopatici quindi...
"Purtroppo sì. Ci sono dati derivanti da 266 studi, pubblicati sull'importante rivista di medicina Lancet, dai quali emerge che ad ogni grado di aumento della temperatura dell'ambiente si ha un aumento di eventi cardiovascolari e di mortalità cardiovascolare. Ad esempio il rischio complessivo di mortalità cardiovascolare aumenta del 2%. C'è una crescita di ictus e di malattie coronariche. E la stessa cosa si verifica nel caso di aritmie ed arresto cardiaco. L'aumento del calore ambientale quindi aumenta il rischio di mortalità per donne e popolazione over 65 ed individui che vivono in climi tropicali. Quelle alle quali ci stiamo abituando sono onde di caldo pericolose, che aumentano del 12% il rischio di mortalità".
L'intensa sudorazione è da considerare un campanello d'allarme?
"Non è necessariamente così. L'aumento della temperatura interna, provocando disidratazione, può paradossalmente ridurre la sudorazione. Certamente la perdita di liquidi può essere vista come un indice di qualcosa che non va".
Quali sono le accortezze da seguire per proteggere il cuore dal caldo?
"Vi sono delle semplici misure che possono prevenire le conseguenze dannose del colpo di calore, in particolare tra i pazienti cardiopatici. La prima è di evitare un'attività fisica quando la temperatura esterna supera i 30°C. Quindi è necessario farlo all'interno di una palestra o in piscina. Il secondo punto cruciale è l'idratazione. Quando si svolge attività fisica conviene idratarsi con bevande che contengono elettroliti. E certamente importante evitare caffeina ed alcol. Più in generale è necessario stazionarie in un ambiente fresco o dove c'è la possibilità di refrigerarsi e rinfrescare la pelle con acqua fredda. In aggiunta indossare indumenti leggeri e con colori tenui. Inoltre non bisogna dimenticare l'utilizzo di creme protettive".
Consigli sull'alimentazione? Quali i promossi e quali i bocciati?
"La dieta sana, che serve sempre e comunque per prevenire le malattie cardiovascolari e proteggere il cuore, è quella maggiormente raccomandata nei periodi in cui la temperatura è più alta. Ovviamente sono promosse frutta e verdura, così come cereali, noci, proteine animali semplici e pesce. Tutto ciò che non è sano deve essere assolutamente evitato".
E per quanto riguarda i farmaci?
"Quelli che vengono assunti da pazienti cardiopatici, come gli inibitori del sistema renina-angiotensina, i beta bloccanti, i canali bloccanti del calcio e i diuretici, cioè i farmaci antipertensivi più comuni, possono in condizioni di caldo estremo avere effetti negativi, contribuendo ad abbassare troppo la pressione arteriosa, in particolare allorché l'organismo è disastrato. Quindi la raccomandazione non è certo quelli di sospendere l'assunzione di questi farmaci in maniera autonoma, ma di rivolgersi al proprio medico per ricevere consigliere e ridurre la terapia antipertensiva durante questi periodi di calore eccessivo".