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Cronaca

La chiusura di Eataly in Piazza Saffi, arrivata la procedura di licenziamento per i 31 dipendenti

La chiusura del punto vendita è stata annunciata nei giorni scorsi, attirando le preoccupazioni del sindaco Gian Luca Zattini

E’ arrivata la procedura di licenziamento collettivo per i 31 lavoratori di Eataly Romagna. La chiusura del punto vendita è stata annunciata nei giorni scorsi, attirando le preoccupazioni del sindaco Gian Luca Zattini. Dall’avvio delle procedure ci sono a disposizione 75 giorni per individuare una soluzione. "Come Cgil di Forlì e Filcams Cgil Forlì, riteniamo sia necessario che ognuno faccia la sua parte - esordiscono il segretario generale Maria Giorgini e il segretario fi Filcmas Raffaele Batani -. Prima di tutto la proprietà di Eataly Romagna nella quale la famiglia Silvestrini ha un peso specifico importante. A loro va richiesto un’assunzione di responsabilità verso i 31 dipendenti e verso il territorio di Forlì considerando che aver comunicato la decisione della messa in liquidazione a cose fatte determina per tutti una corsa contro il tempo".

La chiusura di Eataly - Le preoccupazioni del sindaco Zattini

Chiude Eataly - L'annuncio

"Servono soluzioni per i 31 dipendenti per i quali riteniamo debbano costruirsi soluzioni  a partire da  un sostegno economico finalizzato alla continuità occupazionale - continuano i sindacalisti -. Chiediamo dunque alla Fondazione Cassa dei Risparmi, proprietaria di Palazzo Talenti Framonti di garantire le stesse condizioni concesse ad Eataly ad altre realtà che potrebbero trovare  interesse  ad investire in un progetto imprenditoriale nel cuore di Forlì".

Centro storico

Ma la Cgil richiama anche l'amministrazione comunale: "Serve un progetto per il centro storico, un progetto che vada nella direzione opposta di quanto annunciato. Non serve, anzi è dannoso, pensare che la soluzione passi dal riportare le auto in piazza, al contrario serve renderla piazza fruibile ai cittadini ampliando gli spazi chiusi al traffico nel cuore cittadino, progettando investimenti pubblici e privati, modificando il piano del trasporto pubblico locale ascoltando tutte le realtà del centro, le parti sociali, le associazioni ecologiste e ambientaliste che già da tempo hanno presentato proposte. Serve la capacità non di sposare un’ idea, ma di tenere insieme la città. Se non lo facciamo ora, quando?".

"Le risorse del Recovey Found possono andare in questa direzione, serve una progettualità la cui assenza, assieme alla crisi generata dalla pandemia, determina oggi lo spopolamento del centro storico - prosegue il ragionamento di Giorgini e Batani -. Non possiamo pensare che il tema occupazionale si risolva ricorrendo le chiusure, si risolve solo se ognuno fa la sua parte per far rivivere la nostra città, servono  progetti, servono risposte. Per questo richiediamo alle Istituzioni pubbliche locali e alla società  economica/imprenditoriale del territorio che si facciano carico delle responsabilità necessarie per un impegno concreto per scongiurare la perdita di questi posti di lavoro".

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