Frane del fiume, la difesa: "Disastro ambientale? No, fenomeno naturale. E la centrale è una risorsa per l'ambiente"
L'impianto, realizzato nel 2015, è al centro ora di un processo, al Tribunale di Ravenna, che vede l'ipotesi di reato di disastro ambientale
Energia pulita e un bacino idrico: due risorse quanto mai preziose per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Sono gli aspetti positivi che la difesa dell'imprenditore forlivese Daniele Tumidei mette in luce per quanto riguarda la centrale idroelettrica realizzata lungo il fiume Savio a Mensa Matellica. L'impianto, realizzato nel 2015, è al centro ora di un processo, al Tribunale di Ravenna, che vede l'ipotesi di reato di disastro ambientale, in quanto secondo le accuse la realizzazione dell'impianto avrebbe causato diversi cedimenti delle sponde fluviali lungo un tratto di 3 chilometri a monte della struttura.
“Ci preme puntualizzare che si tratta di procedimento appena avviato e nel corso del quale sarà necessario dare spazio ad un approfondimento tecnico, puntuale ed articolato mediante il quale si avrà modo di dimostrare come l’impianto idroelettrico di Mensa Matellica abbia contribuito, e possa ancora contribuire, ad aumentare la stabilità delle sponde del fiume Savio”, spiegano i legali che tutelano Tumidei, gli avvocati Max Starni del Foro di Forlì e Alessandro Melchionda, del Foro di Bologna.
“Siamo assolutamente certi che il processo riuscirà, quindi, a dimostrare che tutti i fenomeni erosivi che si sono manifestati sulle sponde del fiume sono stati solo la conseguenza di fenomeni naturali non collegati all’impianto idroelettrico”, aggiungono i difensori. Il processo è appena iniziato, si è celebrata la prima udienza e molti saranno gli aspetti tecnici da valutare in questa complessa vicenda giudiziaria che vede contrapposti da una parte i legali rappresentanti dell'impianto che si sono via via succeduti e i funzionari pubblici della Regione che ne hanno autorizzato la costruzione, e dall'altra la Procura e una dozzina di residenti in zona che ritengono le loro proprietà, confinanti al fiume Savio, minacciate dai crolli delle rive.
Dalle difese viene infine rilevato che l'opera della centrale idroelettrica in sé, “oltre a produrre energia da fonte rinnovabile - più che mai necessaria in questa particolare situazione socio economica -, crea al contempo sia una riserva idrica di fondamentale importanza stante l’evidente cambiamento climatico in atto sia una condizione favorevole per gli agricoltori e per la fauna ittica”.