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Cronaca

Noto imprenditore con gravi problemi al cuore morì in montagna: l'Appello dispone la super-perizia nel processo a 6 medici

I medici, secondo il capo di accusa, avevano ricevuto dai familiari la cartella clinica cardiologica e avrebbero più prudentemente indirizzare il paziente nel reparto specializzato

Si riapre la partita giudiziaria sulla morte dell'imprenditore della pubblicità Luigi Balestri, morto a 75 anni ormai 12 anni fa. Balestri, cardiopatico, cadde dalle scale nella sua seconda casa a Madonna di Campiglio: da quel momento fece due accessi successivi al Pronto Soccorso di Tione (Trento), per poi morire il 6 gennaio a Forlì. Nell'ospedale trentino venne ricoverato e poi dimesso per un "trauma contusivo toracico e del rachide dorsale", ma Balestri era anche cardiopatico e secondo la Procura di Forlì 5 medici dell'ospedale trentino omisero gli accertamenti relativi alla sua fragilità cardiaca quando emerse che era deceduto per una "insufficienza miocardica acuta ed edema polmonare".

I medici, sempre secondo il capo di accusa, avevano ricevuto dai familiari di Balestri la cartella clinica cardiologica e avrebbero più prudentemente indirizzare il paziente nel reparto specializzato dell'ospedale di Trento. Indagato anche il cardiologo di fiducia, un professionista forlivese, che - sempre secondo le accuse - avrebbe dovuto consigliare al paziente un pacemaker e sconsigliare invece le altitudini eccessive in montagna, come appunto quella di Madonna di Campiglio, quando lo stesso Balestri gli pose il quesito prima di intraprendere la vacanza.

I sei medici erano stati già assolti in primo grado, ma la Corte d'Appello riapre i giochi: il tribunale di secondo grado di Bologna in questi giorni ha accolto l'appello della parte civile, rappresentata dall'avvocato Max Starni, ed ha disposto una nuova super perizia affidata ad un cardiologo Alessandro Capucci dell'Università di Bologna. A ottobre prenderà avvio il nuovo accertamento per verificare essenzialmente se vi possa essere stata negligenza dei medici. I 5 professionisti trentini sono difesi dagli avvocati Franco Larentis e Monica Baggia di Trento, mentre il cardiologo forlivese è tutelato dall'avvocato Giangiacomo Pezzano di Forlì. 

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