Processo "Re Nero", scoperti i mittenti delle lettere al veleno contro il testimone
Le indagini della Procura di Forlì sono state lampo e un drappello di ufficiali di polizia giudiziaria sono arrivati alle prime luci dell'alba nella casa di un'anziana
Le indagini della Procura di Forlì sono state lampo e un drappello di ufficiali di polizia giudiziaria di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza sono arrivati alle prime luci dell'alba nella casa di un'anziana di 81 anni, a Rimini, per una perquisizione. Il tutto era partito la scorsa settimana, quando al maxi-processo “Re nero”, in corso al tribunale di Forlì, e riguardante reati finanziari tra l'Italia e San Marino, il consulente principale della Procura, il commercialista Giancarlo Ferrucini, rivelò di aver ricevuto una lettera anonima, in cui lo si accusava di rapporti personali con alcuni amministratori di banche e di parzialità nel redarre la sua perizia.
La Procura, nella persona del procuratore capo Sergio Sottani, si è subito attivata per la tutela dell'uomo cardine che ha in mano i complessi dati finanziari transnazionali su cui si basa il processo, ipotizzando una calunnia. L'anonimo, arrivato per posta a Ferrucini e via fax alla Procura di Forlì, era stato inviato da una tabaccheria di Rimini, appunto per mano dell'anziana 81enne che si è trovata le forze dell'ordine in casa con un mandato di perquisizione. Il controllo è stato poi esteso anche allo studio e al domicilio del nipote, un noto commercialista di Rimini, coinvolto nel processo stesso. Nel corso dell'attività di perquisizione sono stati rinvenuti vecchi esposti anonimi inviati negli ultimi anni a diversi uffici giudiziari. Le indagini sui “veleni” intorno a Re Nero sono ancora aperte e si cercano indizi sull'eventuale coinvolgimento indiretto di altri soggetti.