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Scuola / Castrocaro Terme e Terra del Sole

Dall'emergenza idrica alle gite alle dighe: un evento pubblico chiude il progetto "La banca dell’acqua, tra luci e ombre"

Il progetto ha coinvolto le classi terze della scuola media "Dante Alighieri" di Castrocaro Terme e Terra del Sole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo Valle del Montone

Sarà un evento pubblico quello che concluderà il progetto scolastico annuale “La banca dell’acqua, tra luci e ombre” attuato dalle classi terze della scuola media "Dante Alighieri" di Castrocaro Terme e Terra del Sole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo Valle del Montone. Sabato dalle ore 8.30 alle 12 al Padiglione delle Feste della cittadina termale, gli alunni relazioneranno a piccoli gruppi sulle 19 tematiche sviluppate nel progetto in un vero e proprio convegno pubblico al contrario, ragazzi relatori e adulti uditori.

"Gli alunni insieme ai loro docenti hanno affrontato il complesso e delicato tema dell’acqua, dell’emergenza idrica, delle dighe e i laghi generati da esse - afferma il dirigente scolastico Antonio Citro -. Si sono soffermati sui benefici ma anche sui rischi idrogeologici di tali opere e pochi giorni fa hanno anche dedicato lezioni proprio su ciò che è successo recentemente nel faentino e nel ravennate, studiando le cartine geografiche del territorio, il corso dei fiumi e cosa si può fare per prevenire simili drammi che per fortuna, almeno in questo caso, hanno evitato numerose vittime come purtroppo avvenuto ad esempio al Vajont".

"E’ stato proprio l’approfondimento sul Vajont la parte più coinvolgente dell’intero progetto quando i ragazzi hanno incontrato, nel febbraio scorso, a Castrocaro la sopravvissuta Micaela Coletti allora dodicenne, hanno studiato le carte e letto libri durante le ore di Italiano, per recarsi successivamente insieme a lei sui percorsi della memoria nelle montagne del bellunese dove avvenne la catastrofe. Hanno poi scoperto - continua il dirigente Citro - che anche un’insegnante forlivese fu vittima dell’onda assassina causata dall’incuria dell’uomo, Tiziana Olivoni, nata in Via Ravegnana 226 a Forlì, in servizio alla scuola media di Longarone nel 1963, fu colta nel sonno come la maggior parte delle persone nel paese di Longarone. Tiziana ha ancora i parenti in città e dopo l’incontro con Luciana, la sorella, è emersa la volontà di proporre all’amministrazione comunale del capoluogo di intitolarle una via, una ragazza di 28 anni che come migliaia di persone partì nel ’62 dalla propria terra per lavorare e aiutare a distanza la famiglia di origine. Purtroppo l’anno successivo accadde ciò che tutti conosciamo. I ragazzi della scuola castrocarese hanno portato un’orchidea sul cippo che la ricorda al Cimitero Monumentale di Fortogna dedicando a lei l’intero progetto scolastico, Tiziana non fu mai ritrovata".

Tornando al piano di lavoro in senso stretto, Il cronoprogramma iniziale, che prevedeva numerose attività e uscite didattiche, è stato rigorosamente rispettato: gli incontri a scuola con il Consorzio di Bonifica della Romagna, con Romagna acque, con i testimoni del Vajont, ma soprattutto gli approfondimenti che hanno riguardato trasversalmente tutte le materie scolastiche come ad esempio la diga del Frejus durante le lezioni di Francese, “Water is life” in Inglese o il risparmio idrico e il clima che cambia nelle ore di Geografia e Scienze, fino alla costruzione, nelle lezioni di Tecnologia, di tre plastici in scala riguardanti le dighe visitate di Montedoglio (Arezzo), Ridracoli e Mercatale (Pesaro Urbino) in collaborazione con gli enti gestori degli impianti e con le rispettive amministrazioni comunali.

Insieme alle 4 uscite didattiche previste, se ne è aggiunta una quinta, con la gita di 40 genitori al Vajont nel mese di aprile, espressamente richiesta dagli stessi in quanto incuriositi e coinvolti dai figli nelle tematiche specifiche - conclude il dirigente -. Ringraziamo di cuore tutte le istituzioni e le associazioni che hanno collaborato gratuitamente al progetto con una menzione particolare alla Long Life Formula delle Terme di Castrocaro che ha messo a disposizione la sede del convegno finale attraverso un allestimento impeccabile per le grandi occasioni, perché progetti come questi rappresentano sicuramente una scuola costruttiva e concreta per la crescita culturale e umana dei nostri ragazzi".

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